Bagheria, Cinque l'aveva sospesa | Alla dirigente vanno 93 mila euro - Live Sicilia

Bagheria, Cinque l’aveva sospesa | Alla dirigente vanno 93 mila euro

Il sindaco aveva obbligato Laura Picciurro a stare a casa per 11 mesi. Dovrà pagarle quegli stipendi.

La giunta Cinquestelle
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PALERMO – Per undici mesi non ha lavorato. Ma riceverà ugualmente gli stipendi relativi a quel periodo. Circa 93 mila euro lordi, che il Comune di Bagheria ha riconosciuto alla dirigente Laura Picciurro. Una burocrate da mesi al centro di una piccola “guerra” politico-amministrativa finita anche sulle scrivanie della Procura di Termini Imerese.

Al centro di tutto, la scelta del sindaco Patrizio Cinque di sospendere la dirigente per motivi “disciplinari” per la bellezza di undici mesi, con contestuale sospensione dello stipendio. Un atto però che a novembre scorso il Tribunale del Lavoro di Palermo ha definito “illegittimo”. “Una decisione contraria a norma imperativa di legge”, ha scritto il giudice che, come ha raccontato Livesicilia due mesi fa, ha disposto la “restituzione” proprio di quelle undici mensilità non percepite. Insomma, scrivevamo già a novembre, il Comune dovrà pagare la dipendente anche se in quel periodo non ha lavorato.

A quella sentenza, nel frattempo, la giunta Cinquestelle di Patrizio Cinque ha annunciato di voler fare ricorso. Ma pochi giorni dopo ha anche reintegrato la dirigente al suo posto di lavoro, “per ragioni di opportunità” ha laconicamente spiegato Cinque in una breve nota ufficiale.

E così, ecco gli oltre 93 mila euro per la Picciurro. A “chiudere” forse la vicenda amministrativa. Nel frattempo, però, prosegue quella penale. La Procura, infatti, pochi mesi fa ha aperto un fascicolo per abuso d’ufficio, raccogliendo l’esposto della stessa dirigente che, oltre al sindaco, ha denunciato gli assessori Maria Laura Maggiore e Fabio Atanasio, l’ex assessore Luca Tripoli e il segretario generale del Comune Eugenio Alessi. L’indagine è partita lo scorso febbraio.

Dal marzo del 2015, la dirigente è stata oggetto addirittura di tredici contestazioni. Da quelle contestazioni sono scaturiti quattro provvedimenti di sospensione, con relativo blocco dello stipendio. In tutto, la dirigente è stata sospesa senza retribuzione per quindici mesi e dieci giorni. La sentenza del Tribunale del Lavoro annulla i primi due, da cinque e sei mesi. Per undici mesi complessivi, come detto.

La burocrate non si era resa simpatica all’amministrazione grillina. Era stata lei, infatti, a presentare un esposto molto circostanziato su un affidamento da tre milioni per sei mesi del Comune alla ditta Tec, nel settore dei rifiuti. Un’altra questione su cui la magistratura starebbe provando a fare luce. Un affidamento pieno di ombre, secondo le opposizioni in Consiglio comunale, ma anche secondo la dirigente. Che chiese anche di essere ascoltata in Commissione antimafia all’Ars. Lì, ha descritto le presunte anomalie dell’appalto deciso grazie a ordinanza del sindaco. Proprio in quel periodo diventa più intensa la pioggia dei provvedimenti disciplinari. Il Tribunale dle Lavoro, nel novoembre scorso, ha definito illegittimi già i primi due: il sindaco non avrebbe rispettato la legge. E lo stesso, a questo punto, potrebbe accadere per gli altri provvedimenti di sospensione. Intanto, la dirigente “incassa” la prima fetta di stipendi: quei 93 mila euro ricevuti nonostante in quei mesi fosse stata costretta a restare a casa.


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