BAGHERIA – “Volevamo rispettare la privacy dei dipendenti che sono stati oggetto di procedimento disciplinare per questo motivo non siamo usciti con alcun comunicato stampa ma visto che è la stampa stessa che ne parla allora dobbiamo necessariamente intervenire per spiegare ai cittadini le nostre azioni” esordisce così il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque che replica alcune notizie di stampa relative al procedimento disciplinare nei confronti di una dirigente.
“Ci sarebbe sicuramente servito – spiega il primo cittadino – come promozione delle nostre attività di controllo amministrativo raccontare ai cittadini dei procedimenti disciplinari eseguiti nei confronti di dipendenti che sono stati inadempienti o che, in qualche caso, hanno anche procurato danno erariale nei confronti dell’Ente quindi dei cittadini stessi. Sarebbe stato gioco facile per noi farci belli – continua il primo cittadino di Bagheria – ma non ci è sembrato nemmeno elegante ed ora siamo quasi costretti a doverci giustificare, come fossimo in torto. Tra l’altro in una regione dalla quale scappano i giovani perché non c’è lavoro e in una terra dove si rimprovera alla classe dirigente politica di non sanzionare i dipendenti inadempienti. Per quanto attiene al caso sollevato da alcuni organi di informazione – spiega Cinque – la dirigente L.P. è stata oggetto di 4 procedimenti disciplinari con sospensione per 6 mesi, poi 5 e recentemente 4 senza stipendio. Essendo dei procedimenti oggetto di omissis, siamo disponibili ad offrire i chiarimenti dietro liberatoria della dirigente che li ha subiti per rispetto della sua privacy. Per quanto attiene all’esposto su un affidamento alla ditta Tech, ebbene – rivela Cinque – il procedimento che ha portato a quella ordinanza è l’esito di una trattativa negoziata partita proprio dalla nota della L.P. In ogni caso parlare di mobbing è oltremodo pretestuoso dato che è l’esito di un procedimento che a mappatura stiamo portando avanti in tutti i settori come attività amministrativa ordinaria”.
Questi gli altri casi relativi a sanzioni a dirigenti. “Il Tribunale di Termini Imerese – continua ancora Cinque – ha condannato l’ex dirigente del settore Lavori Pubblici nonché settore Finanziario, G. M. a 2 anni e 8 mesi di reclusione, con la concessione delle circostanze attenuanti generiche. L’ingegnere era accusato di concussione. Lo abbiamo licenziato. Quale sarebbe l’errore? Il licenziamento è avvenuto ai sensi dell’articolo 7, comma 9, punto 2, del codice disciplinare previsto dal contratto collettivo del personale dirigente comparto Regione ed Autonomie Locali, per commissione di gravi fatti illeciti di rilevanza penale nell’espletamento del servizio”.
“Passiamo al caso della dirigente V. G. – continua il sindaco -. Sebbene fosse una delle migliori dirigenti che il Comune di Bagheria abbia avuto, abbiamo proceduto al licenziamento. Ecco perché: Con determinazione n. 34 del 7 settembre 2015 abbiamo proceduto all’interruzione del contratto di lavoro in quanto affetto da nullità insanabile . Come è noto la dirigente non poteva transitare dall’Opera Pia santa Lucia nella quale lavorava al Comune di Bagheria per mancanza dei titoli idonei. Il Comune ha anche vinto la causa contro l’ex dirigente e, al contempo, ha garantito la ricorrente con il ripristino del rapporto di lavoro alle dipendenze della Opera Pia Santa Lucia con inquadramento nell’ex VIII qualifica funzionale”.
“Oltre a quelli citati altri dipendenti hanno subito procedimenti disciplinari. E se tali procedimenti sono stati necessari – spiega l’assessore alle Risorse Umane, Maria Laura Maggiore – dipende dal fatto che l’attività amministrativa, dunque l’Ente, ha subito grave nocumento da tali inerzie, errori, ritardi.”
“Vorremmo ricordare che esiste un apposito UPD Ufficio per i Procedimenti Disciplinari coordinato dal segretario generale che ogni ente locale dovrebbe avere per legge e che agisce in totale autonomia e di certo non viene condizionato dall’organo politico di vertice – sottolinea ancora il sindaco Cinque – tutti i procedimenti disciplinari, con i dovuti omissis per la privacy, sono pubblicati all’albo pretorio on line, e di essi si possono leggere le motivazioni del procedimento e la sanzione irrorata”.
“Se le autorità adesso vogliono andare a fondo sul perché si proceda con tali procedimenti disciplinari è anche nel diritto di difesa del personale coinvolto– conclude il sindaco – noi siamo sereni di aver agito secondo le norme”.