Baldini: "Arrivare al cuore dei palermitani è quello che conta"

Baldini: “Arrivare al cuore dei palermitani è quello che conta”

"Non dobbiamo avere paura di niente e dobbiamo avere il coraggio da mettere in campo"
VERSO LA FINALE
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PALERMO – Novanta minuti per la gloria. L’ultimo match della stagione per la compagine di Silvio Baldini vale la promozione in Serie B. Dopo il risultato parziale di 1-0 arrivato allo stadio “Euganeo” di Padova nella gara di andata, i rosanero si giocano il tutto per tutto davanti il proprio pubblico allo stadio “Renzo Barbera”. Il tecnico toscano dei siciliani, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match, ha parlato delle sensazioni e della situazione in casa Palermo.

“Abbiamo fatto le cose normali. In questi playoff abbiamo affrontati squadre forti e abbiamo vinto sempre al primo scontro, quindi abbiamo detto praticamente le stesse cose. Bisogna farci trascinare da questo entusiasmo consapevoli che questa volta al triplice fischio potremmo gioire. Dobbiamo stare fiduciosi e sereni, parlano i numeri per noi con 5 vittorie e due pareggi in questi playoff. Sono dati confortanti, i ragazzi sono convinti e ci sono. Dobbiamo metterci il cuore e correre il più possibile”.

BRUNORI

“Sapevamo che Brunori dovesse sposarsi e non poteva rinunciare – spiega Baldini -. Potevano accadere delle cose che avrebbero incrinato l’amore tra lui e sua moglie quindi siamo tutti felici per lui. Oggi si allena e domani giocherà con più fiducia e serenità. Il calcio è fatto di emozioni delle persone, ad esempio noi non facciamo mai ritiro. Se non andava a sposarsi non poteva essere se stesso, non poteva essere felice. Questa è la cosa più giusta che potevamo fare”.

SULLA PARTITA

“Non ho studiato nulla, dobbiamo giocare come nella gara di andata”. L’allenatore dei rosanero ha le idee chiare su come affrontare i biancoscudati: “Dobbiamo metterci il cuore, poi le idee in campo arrivano. Se il Palermo avesse ragionato con i moduli poi sarebbe uscita. Noi invece abbiamo ragionato pensando alla prestazione e andando alla ricerca di qualcosa che va oltre il risultato. Capisco che alcuni discorsi che faccio possano dare fastidio ad alcune teste di ca**o, ma a me vista l’età che ho non mi importa e mi basta parlare così perché so che arrivo al cuore dei miei giocatori e al popolo palermitano, che è la cosa più importante. Non avremmo battuto il record di spettatori presenti contro la Feralpisalò allo stadio ‘Barbera’”.

“Cambiamenti non ce ne saranno, saranno gli stessi a giocare questa finale – prosegue il tecnico -. Non abbiamo nessuna alchimia da mettere in campo nel nostro caso. Il lavoro settimanale è quello che ti fa esprimere la domenica e questi ragazzi lo hanno capito. Non dobbiamo avere paura di niente e dobbiamo avere il coraggio da mettere in campo per dare una grande gioia ai palermitani. Nella vita non si sa mai cosa succede, sappiamo che la vita è fatta di coincidenze. Voglio pensare che i miei giocatori, come hanno dimostrato, possano andare anche domani oltre il risultato”.

“Sappiamo che la partita potrebbe andare ai supplementari e abbiamo analizzato con il mio staff anche questa eventualità. Sarebbe da negligenti non pensare una cosa del genere. Noi siamo convinti che al 90’ sarà tutto finito ma siccome non siamo presuntuosi abbiamo anche pensato all’ipotesi supplementari”.

PERCORSO

“Il 26 dicembre mi ha chiamato Castagnini per allenare il Palermo e quello è stato il giorno più bello. Sapevo delle difficoltà ma sapevo anche che non bisognava mollare, soprattutto dopo aver avuto questa chance dopo 18 anni. I momenti non sono negativi quando non vinci, ma quando vedi che una squadra non si rivede in quello che fa. Il momento più difficile non esiste secondo me. Credo che domani andrà bene, comunque andrà sono felice perché appunto mi sono giocato le mie possibilità. Non voglio nemmeno pensarci a cosa non potrebbe andare domani”.

PRIMA DEL MATCH

“Io non mi preparo prima cosa devo dire, domani sera prima della partita cosa sento dico. Dormirò come tutte le altre sere, ma so l’importanza della posta in gioco. Io in genere mi sveglio molto presto e la sera già alle 21:00 in genere vado a dormire. Ma non sarà il Padova che non mi farà dormire. Al massimo potrebbe dispiacermi degli sciacalli che cercheranno di godere della nostra amarezza, per il resto non mi interessa nulla. A me interessa che tramite il lavoro e la fede bisogna cercare di andare oltre il risultato. Vedere la gente che ti vuol bene e che ti ringrazia è la cosa più bella. Vedere la gente che mi dice che comunque andrà mi vorrà bene è la cosa più bella, anche perché io non cerco altro”, ha concluso l’allenatore.


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