PALERMO – Una volta trovata la quadratura del cerchio, Davide Ballardini ha ben pochi esperimenti da fare. Manca l’ultima partita, quella decisiva, e il Palermo può finalmente e godersi una formazione tipo, qualcosa che nel corso di questa stagione non si è mai avuta. Se è andata bene per le ultime tre partite, perché cambiare? E infatti l’orientamento del tecnico ravennate sembra essere questo, con conferme in tutti i reparti e carte mischiate nel corso degli allenamenti solo per provare eventuali variabili da partita in corso. Semmai, ad oggi, ci sono due dubbi da risolvere, uno in attacco e uno in difesa. Non dei veri e propri ballottaggi, a differenza di quanto accaduto fino alla scorsa settimana, ma valutazioni da fare sullo stato di forma di tutta la rosa, anche stavolta a totale disposizione.
Il primo dubbio, ancora una volta, è nell’attaccante da affiancare a Gilardino e Vazquez. Il secondo trequartista del 3-4-2-1 o la seconda punta del 3-4-1-2, dipende come si vuol guardare il modulo divenuto ormai un punto fermo per Ballardini, dovrebbe essere ancora Aleksandar Trajkovski. Robin Quaison, reduce da un problema alla caviglia (smaltito già prima della trasferta di Firenze) resta l’indiziato numero uno per insidiare il posto in attacco del macedone, ma ad oggi parte dietro nelle gerarchie. Sia perché il suo atletismo può risultare fondamentale a gara in corso, sia perché un suo ingresso dalla panchina potrebbe anche dare vita ad un cambio di modulo, con un suo utilizzo in una posizione più esterna del campo. Cosa che, seppur a ranghi misti, Ballardini ha provato nell’ultima seduta a Boccadifalco.
In difesa, invece, prova a risalire dalle retrovie quello che con Ballardini era diventato un titolatissimo: Edoardo Goldaniga si riaffaccia in un’ipotetica linea a tre con Gonzalez e Andelkovic, provata anche in questo caso al “Tenente Onorato” nell’ultima partitella in famiglia, e vuole convincere nuovamente il tecnico rosanero. Impresa ardua, dato che Cionek ha dimostrato di essere ben più che affidabile, ma soprattutto perché una difesa da zero gol subiti negli ultimi 270 minuti non la si può modificare a cuor leggero. Per questo motivo il polacco di origini brasiliane può stare ancora tranquillo, attendendo comunque le prove generali del match di domenica. Lì si capirà se Ballardini sta bluffando o meno, fermo restando che il 90% della formazione è di fatto già pronto.
Una formazione che prevederà la presenza di Franco Vazquez, se mai qualcuno avesse avuto dei dubbi. Il problema al ginocchio non è tale da tenerlo fuori nella partita più importante della stagione e, salvo alimentare ulteriori apprensioni, il fantasista italo-argentino è stato in campo nell’ultima sgambata casalinga per l’intera durata dell’allenamento. Niente riposo precauzionale e niente allarmismi: il Mudo non solo ci sarà, ma vorrà esserci nel migliore stato di forma possibile. Perché nella sera dell’ultima passerella nel suo “Barbera” non saranno ammessi errori. Palermo-Verona non sarà soltanto la sua ultima partita in rosa: Palermo-Verona dovrà essere il biglietto da visita per un futuro in una big.