PALERMO – La proposta ufficiale è arrivata. Ed è molto simile a quella che Livesicilia aveva annunciato pochi giorni fa. Gli azionisti della Popolare di Vicenza, compresi quelli che hanno acquistato le azioni nella siciliana Banca Nuova, potranno ricevere un rimborso pari a nove euro. Poco meno del 15 per cento, quindi.
Si tratta delle azioni acquistate a un prezzo pari a 62,5 euro. Un prezzo che si è poi rivelato sostanzialmente “non reale”: il valore è infatti in brevissimo tempo sceso fino a pochi centesimi di euro. Carta straccia, insomma, si sono presto rivelate quelle quote offerte e proposte ai clienti della banca veneta ma anche della controllata siciliana.
Questo rimborso verrà riconosciuto “solo in seguito – si legge in una nota della Popolare vicentina – alla rinuncia dell’azionista a qualsiasi pretesa in relazione all’investimento in (o mancato disinvestimento di) titoli azionari Banca Popolare di Vicenza, titoli che rimarranno comunque di proprietà dell’azionista”. Insomma, nove euro in cambio della fine delle azioni legali contro l’istituto.
L’iniziativa si rivolge a circa 94 mila azionisti: persone fisiche, società di persone, fondazioni, Onlus ed enti senza fine di lucro. L’elenco delle categorie di soggetti destinatari dell’Offerta e della tipologia di operazioni interessate è contenuto nel regolamento dell’offerta di transazione disponibile da oggi sul sito web dedicato all’iniziativa www.popolarevicenza.it/azionisti, su quello delle Banche del Gruppo BPVi ed in tutte le loro filiali.
L’offerta di transazione partirà oggi e contemporaneamente sarà inviata, a tutti gli azionisti che rispondono ai requisiti previsti dal regolamento, una lettera in cui verranno specificate nel dettaglio le modalità e le tempistiche. Gli azionisti potranno manifestare il proprio interesse all’offerta fino al 15 marzo 2017 recandosi nella filiale di riferimento di una banca del Gruppo BPVi oppure tramite il sito web www.popolarevicenza.it/azionisti.
A quel punto ci sarà tempo fino al 22 marzo per aderire alla proposta, con la sottoscrizione dell’accordo di transazione. La banca veneta ha anche attivato un numero verde (800-595470) al quale gli azionisti potranno rivolgersi per acquisire informazioni sull’iniziativa.
Ma la firma non si tradurrà automaticamente nel riconoscimento del rimborso. Perché l’offerta di transazione sia attiva, infatti, è necessaria un’adesione degli azionisti corrispondente ad almeno l’80% delle azioni comprese nell’offerta. Una condizione però alla quale la banca può rinunciare.
Per favorire la transazione, l’Istituto ha previsto anche un pacchetto di agevolazioni rivolte ai clienti stessi. Tra queste, condizioni commerciali che consentiranno di beneficiare di rendimenti maggiorati sulle somme che saranno eventualmente depositate presso le banche del Gruppo (quindi anche in Banca Nuova). Previste anche agevolazioni consistenti su alcuni prodotti e servizi bancari (Conti correnti e mutui).
L’esito dell’iniziativa sarà reso noto nel mese di aprile 2017; in caso di risultato positivo, la banca procederà ad erogare il rimborso entro cinque giorni lavorativi dalla comunicazione. La proposta prevede anche la possibilità per la banca di estendere – fino al 30 giugno 2017 – il periodo entro cui è possibile aderire all’offerta in presenza di motivate ragioni, in particolare per favorire la più ampia adesione.
“Stiamo facendo il massimo. La Banca vuole dimostrare con fatti concreti la rottura con il recente passato – dichiara Fabrizio Viola, Consigliere Delegato della Banca Popolare di Vicenza. – Abbiamo tempestivamente voluto mettere in atto tutto quello che la situazione attuale ci permette di fare per poter ricollocare la relazione con gli azionisti e i clienti su un piano di fattiva collaborazione. Confidiamo che il nostro sforzo nell’intraprendere questo nuovo percorso sia compreso ed apprezzato”.
In cosa si tradurrà quindi la proposta? Per questo, bisognerà fare quattro conti. Il “pacchetto” minimo di azioni “sgonfiate” acquistabili negli ultimi anni corrispondeva a 6.260 euro (100 azioni). In tanti, tra risparmiatori e investitori hanno acquistato questo pacchetto. In caso di accettazione della proposta, a fronte di quella somma, i clienti riceverebbero 900 euro. Ma, come ha raccontato Livesicilia, in Sicilia gli acquisti sono stati anche molto più “onerosi”. Un imprenditore siciliano ha visto “sfumare” circa 300 mila euro in azioni della popolare vicentina acquistate nella controllata Banca Nuova. In quel caso, il rimborso si tradurrebbe in circa 43 mila euro. I casi sono tanti e oscillano più o meno all’interno di queste cifre. Così, ecco la proposta. Prendere o lasciare. O meglio, prendere o andare avanti con le cause nei confronti dell’Istituto. Tra Federconsumatori, Adusbef, avvocati “privati” e ricorsi presentati all’Arbitro per le controversie finanziarie, sarebbero già circa duecento i siciliani che hanno fatto causa alla banca che fu il regno dell’imprenditore del vino Giovanni Zonin.