Onorevole Barbagallo, mi sembra stanco.
“Non si dorme più, sono giorni caldissimi. Però, cerco sempre, di rispondere. Se vuole sapere come va, le dico che va bene, che siamo fiduciosi nella vittoria di Caterina Chinnici”.
Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd, è generale da campo, più che da scrivania. Sono, appunto, momenti frenetici, tra liste, candidati e campagna elettorale. Il centrosinistra ‘doppio’ si presenta alleato con il Movimento Cinque Stelle, in Sicilia, diviso, invece, a Roma.
Questo non rischia di creare un po’ di confusione, segretario?
“Non credo, il nostro elettorato è consapevole della situazione. Lo scenario nazionale, con il Pd che combatte la sua battaglia testa a testa con Fratelli d’Italia, può essere un valore aggiunto, con la sfida per le politiche”.
E in Sicilia?
“Sono fiducioso sull’alleanza con i Cinque Stelle; la Sicilia è sempre un laboratorio politico. L’election day ci ha imposto uno sforzo massiccio, in questa estate torrida, con scelte difficili. Manteniamo la barra dritta”.
Con i Cinque Stelle potranno esserci sviluppi nazionali?
“Valuterà chi deve occuparsene. Non è un argomento all’ordine del giorno”.
Ora mi ripeterà che Caterina Chinnici vincerà la partita…
“Ma sarà così. Abbiamo i sondaggi che la danno avanti. Cercavamo una figura equilibrata e di spessore, che rappresentasse tutti i siciliani. Lei la incarna a perfezione”.
Magari un po’ troppo silente, incalzano le malelingue…
“Invece è quello che ci vuole per riportare la serenità in una Sicilia dilaniata dal governo Musumeci. Cinque anni di malgoverno all’insegna delle fazioni, dello scontro e delle prebende agli amici”.
Tutta colpa del presidente Musumeci?
“Le lottizzazioni, lo riconosco con onestà, vanno avanti da anni. Ecco perché noi vogliamo una presidente che ricordi lo stile di Rino Nicolosi, che sia, davvero, il punto di riferimento di tutti i siciliani. Non una figura che occupi e lottizzi a destra e a manca”.
Dov’è la falla, secondo lei?
“Nel sistema elettorale che permette al governatore di essere autoreferenziale e di ragionare come un sindaco, slegato da tutto. Tanto è vero che ognuno si fa il suo partito e non cerca la sintesi”.
Schifani le piace come avversario?
“Il centrodestra raccoglierà i frutti del nulla che ha seminato. Avrei preferito che si presentasse Nello Musumeci con il suo governo compatto, affinché i siciliani potessero punirlo. Lo schema è mutato”.
Quindi?
“Quindi abbiamo un nome, quello di Schifani, pescato da una coalizione, in extremis, con tanti saluti all’illusione dell’unità. Basti pensare che l’assessore al Bilancio di Musumeci, cioè Armao, va con il terzo polo e si candida. Più spaccati di così…”. (Roberto Puglisi) #LIVEREGIONALI2022 – SCOPRI LE ULTIME NOTIZIE CLICCA QUI