Barbagallo: "No al modello Draghi, gli allargamenti vanno condivisi" - Live Sicilia

Barbagallo: “No al modello Draghi, gli allargamenti vanno condivisi”

Il segretario del Pd parla anche delle amministrative che si terranno a Palermo e di primarie

PALERMO – “L’ipotesi di un accordo con Forza Italia, come più abbiamo detto e ribadiamo, non è neanche all’ordine del giorno. Siamo per la linea del campo largo, dell’inclusione e del massimo allargamento possibile ma allo stesso tempo diciamo che il modello Draghi in Sicilia è irripetibile”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd, nel pomeriggio, ai giornalisti, a margine della direzione regionale del partito convocata a Palermo.

Tra i presenti alla direzione regionale il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, i deputati regionali Antonello Cracolici, Giuseppe Lupo e Nello Dipasquale. “Un conto sono gli incontri formali istituzionali relativi a questioni parlamentari di aula, un altro le trattative politiche dove è escluso ogni rapporto con Forza Italia”, ha aggiunto Barbagallo.

“Il tema non è ‘allargare il campo’ o tenerlo confinato, ma è invece quello di accrescere la nostra dimensione e le nostre idee che dentro il campo dobbiamo affermare, come stiamo facendo con le numerose Agorà, con i continui confronti con le parti sociali e le associazioni, al fine di definire una nuova proposta politica per la Sicilia, fondata sui nostri valori. Il tema – ha proseguito Barbagallo – è la costruzione di un processo che affermi il Pd come asse centrale delle dinamiche nazionali, regionali e locali, convincendo quante più persone e quanti più soggetti possibili politici della bontà e delle proposte del centrosinistra”.

“Abbiamo il dovere di costruire tutte le condizioni per una governabilità a guida Pd e per farlo dovremo rilanciare e fare nostra, e della coalizione che avremo costruito, alcune necessarie improcrastinabili battaglie come il superamento della spesa storica – ha spiegato il segretario regionale del Pd – , la revisione dei livelli essenziali delle prestazioni, la sicurezza sul lavoro, la sicurezza a scuola, infrastrutture adeguate a garantire alle imprese di competere, ai territori di crescere ed ai nostri figli di scegliere di restare a vivere in Sicilia, il diritto di cittadinanza allo studio e al lavoro. Non sono solo parole d’ordine ma il programma di chi vuole governare città e regione”.

Da parte di Barbagallo anche critiche al governo regionale guidato da Musumeci: “È un governo senza etica, che ha fallito, che non ha raggiunto nessun obiettivo per la Sicilia. Ma Musumeci va avanti: testa sotto la sabbia e si ricandida. Mentre il centrodestra continua a litigare, la Sicilia affonda sempre di più in tutte le classifiche”.

Tra gli argomenti trattati da Barbagallo le elezioni amministrative di Palermo: “Il perimetro per Palermo lo decideranno gli organismi, la direzione regionale”. Questa la risposta ad Orlando che oggi aveva bocciato l’ipotesi di una apertura del perimetro di alleanze a Italia Viva. “È chiaro che nella possibilità di allargamento – ha proseguito – occorre fare un ragionamento con tutte le forze che oggi compongono la coalizione. È stato un percorso lungo quello che ha visto anche a Palermo il Pd e il M5S insieme, eventuali allargamenti andranno condivisi con la coalizione costruita sino ad adesso”.

Il Pd deve ancora stabilire il nome del candidato e questo potrebbe essere scelto tramite le primarie: “Abbiamo sempre ribadito che il Pd è la casa delle primarie, che vanno condivise con tutta la coalizione. Bisogna chiederlo anche alle altre forze autorevolissime della coalizione che in questo momento non hanno mai dato un assenso formale per le primarie a Palermo”. Ancora, però, non sono stati nemmeno individuati i nomi per la successione ad Orlando: “Rispetto ad altri anni le candidature – ha spiegato Barbagallo – stanno maturando dopo, non per una moda di questi tempi ma perché le campagne elettorali oggi si fanno molto sui social. Sono diventate più incisive e più veloci. Non è un caso che nessuno dei grandi comuni al voto ha definito una candidatura in modo netto sia da parte del centrodestra che del centrosinistra. Poi anche il Covid ha rallentato le riunioni in presenza. Il fatto che l’assessorato non ha fissato ancora la data delle elezioni certamente incide”.

Tra i nomi che circolano, però, ci sono anche alcune donne: “La società civile può avere proposte di assoluto valore ma è chiaro l’attenzione del Pd è stata sempre forte nei confronti delle associazioni, della società civile, delle periferie. Speriamo di riuscire a trovare un candidato o una candiadta a sindaco in un paio di settimane. E poi se il M5S batte un colpo le primarie sono sempre all’ordine del giorno”.


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