ACIREALE – Roberto Barbagallo è il nuovo titolare della città dei cento campanili. Sindaco a 38 anni. Un record suggellato da una vittoria quanto mai netta. Per lui si sono espressi 15.573 acesi. Ovvero il 63,53% dei votanti. Michele Di Re si è fermato invece a 8.939 a voti. Uno stacco incolmabile, già evidente sin dalle prime sezioni scrutinate. Il vicesindaco è Nando Ardita. Nella squadra di giunta entrano i già designati: Adele D’Anna, Francesco Fichera, Saro Raneri, Andrea Quattrocchi, Adriana Finocchiaro.
Barbagallo riesce dove neanche il suo mentore era arrivato. Nicola D’Agostino, infatti, cinque anni fa si era dovuto arrendere all’uscente Nino Garozzo. Stavolta il delfino di Giovanni Pistorio ha preferito non scendere in campo direttamente. Interpretando, invece, il ruolo dell’allenatore. Lo schema, risultato poi vincente, è quello delle primarie civiche. Una competizione non allargata alle forze del centrosinistra. Una prova di forza unilaterale. Per l’area Barbagallo è stato deciso tutto in quella fase: candidato sindaco e squadra di governo. Un’opzione di gioco – ribadendo ancora la metafora sportiva – che ha permesso al sindaco entrante di puntare quasi esclusivamente alla ricerca del consenso porta a porta, senza impantanarsi nei calcoli sulle possibili alleanze al secondo turno.
Se Barbagallo esulta, lo stato d’animo di Michele Di Re va ovviamente in tutt’altra direzione. Senza perdere però la compostezza. Era lui stesso, oggi pomeriggio, a consolare i fedelissimi radunati nel quartier generale di corso Umberto. Un’immagine onorevole e tuttavia positiva. “Questo è il risultato – riferisce a LiveSicilia – di un’elezione democratica. Noi abbiamo presentato un progetto e i cittadini hanno espresso il loro parere. Certo, il risultato è più eclatante di quanto potessi immaginare. Ad ogni modo, la vittoria di Barbagallo è netta. C’è poco da discutere”.
Parole che esprimono una serenità quasi in dissonanza rispetto a un risultato poco lusinghiero. Ma con Di Re perde politicamente anche il centrodestra acese, ed in un certo modo anche il Pd targato Fausto Raciti, risultato troppo ingessato in fase di ballottaggio: “Perdiamo tutti. Io perdo come candidato sindaco. La coalizione, poi, perde in maniera più netta rispetto a quanto si potesse prevedere”. Di Re riflette pure sul “caso tettoia” denunciato da Basilio Catanoso nelle ultime fasi della campagna elettorale: “Sarò idealista, ma la competizione elettorale va fatta sui programmi. Durante la campagna non ne ho voluto parlare. Non credo che questi argomenti determinino il giudizio della cittadinanza. Ma su questo caso deciderà chi di dovere. Francamente, non conosco i presupposti di questa vicenda e non li voglio neanche sapere”.