CATANIA – Barrio 21, il progetto di co-housing destinato a italiani e stranieri che escono dai percorsi di accoglienza, nato dalla collaborazione tra il Consorzio di cooperative sociali Il Nodo di Catania e fondazione iIllimity di Milano, sarà inaugurato il prossimo lunedì 2 ottobre, a partire dalle 10, al Castello di Leucatia.
L’evento si aprirà con una tavola rotonda dal titolo “Nuove alleanze per l’innovazione sociale” per raccontare i progetti di accompagnamento all’indipendenza dei più giovani. Nel dettaglio, saranno presenti il responsabile della Divisione Distressed Credit di illimity Bank, Andrea Clamer, e il presidente del Consorzio Il Nodo, Fabrizio Sigona.
Gli interventi
Dopo i saluti istituzionali, si entrerà nel merito del progetto Barrio 21 e degli interventi necessari per consentire ai neomaggiorenni di trovare la propria autonomia insieme a: Nuccia Albano, assessora regionale alla Famiglia; Bruno Brucchieri, assessore comunale ai Servizi sociali; Giuseppe Lombardo, componente della commissione Sanità all’Ars; Giovanni Lombardi, direttore generale di fondazione illimity; e Irene Tribulato, progettista del Consorzio Il Nodo.
Sarà presente anche l’ex care leaver Maria Grazia Barraia che porterà la sua esperienza personale.
La visita alle case
Da lì ci si sposterà, intorno alle 11.15, per andare in via Francesco Guglielmino 8, dove gli appartamenti destinati ai care leaver sono stati ristrutturati e sono pronti per accogliere due giovani donne, di 20 e 21 anni, selezionate per questa prima esperienza di convivenza e che, per la prima volta, vivranno fuori dalla comunità in cui sono cresciute.
In via Guglielmino, infatti, si trovano i due appartamenti che fondazione iIllimity, che promuove progetti di rigerazione sociale di asset immobiliari, ha messo a disposizione del Consorzio Il Nodo del capoluogo etneo. Barrio 21 è nato di lì a poco: l’idea di usare queste due case per i cosiddetti care leaver, cioè giovani che lasciano il sistema di protezione e tutela pubblica a cui avevano diritto fino alla maggiore età e che, pur essendo ancora vulnerabili, sono costretti a diventare adulti all’improvviso.
Chi sono i care leaver
Sono ragazzi e ragazze che, per via di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria, hanno dovuto lasciare il nucleo familiare di origine e sono cresciuti in case alloggio. Oppure sono migranti, arrivati in Italia da giovanissimi e senza genitori, che dopo il compimento dei 21 anni devono lasciare le comunità in cui hanno vissuto ed entrare nel sistema di integrazione destinato agli adulti. Che spesso, però, ha difficoltà a rispondere alle loro esigenze.
Le due giovani donne che andranno a vivere a Barrio 21 arrivano dalla comunità di Acireale e hanno deciso di affrontare insieme il percorso di inserimento nella società come persone indipendenti. Per un anno, aiutate da una équipe del Consorzio Il Nodo, vivranno in co-housing e saranno accompagnate verso la scelta di un percorso professionale o di studi che risponda al meglio ai loro sogni e alle loro aspettative.