PALERMO – Andrea Belotti, inevitabilmente, è il personaggio-copertina in casa Palermo, dopo il gol-vittoria realizzato sabato in extremis contro il Sassuolo che gli ha fatto scrollare di dosso qualche critica di troppo e la prospettiva di vivere, almeno fino al termine della stagione, all’ombra del suo compagno di reparto Paulo Dybala. E il Gallo, intervistato per la Gazzetta dello Sport, fa capire di non vivere con l’ansia dello status di “panchinaro”, ma anzi di essere pronto a sfruttare al massimo ogni singolo minuto che Iachini gli concede per esprimersi: “Non è facile andare in rete entrando a freddo – ha esordito Belotti – , la cosa più complicata per chi subentra è trovare subito la determinazione e la concentrazione, soprattutto in determinati momenti della gara. Ora spero di giocare un po’ di più dall’inizio. Ci tengo intanto a precisare che la scorsa stagione sbarcai a Palermo da perfetto sconosciuto, e molti si chiedevano chi fossi, magari si aspettavano un campione che aiutava il Palermo a vincere il campionato, eppure arrivai in doppia cifra. Mi piacerebbe ripetermi. Il tecnico è bravo a far sentire importante anche chi non gioca, viene sempre a incoraggiarmi nello spogliatoio prima di ogni gara, mi incita e mi sprona a farmi trovare pronto. Forse anche per questo ogni volta ci metto il furore che serve. E comunque a volte abbiamo giocato col tridente dall’inizio. Già negli Allievi dell’Albinoleffe spesso non giocavo, finivo addirittura in tribuna e confesso di aver pianto molte volte per questo. Il tecnico mi preferiva Borlini che oggi gioca nei campionati minori e Valoti che ora è al Verona”.
Un gol, quello contro il Sassuolo, che ha riportato alle stelle le quotazioni di Belotti, il quale confessa di aver fatto più di un pensierino anche ad un posto nella Nazionale del futuro, specialmente dopo la visita del commissario tecnico Antonio Conte incentrata più che altro su Paulo Dybala. Ma i sogni di Andrea non si limitano ad una maglia azzurra: “Paulo sta facendo grandi cose, è giusto che il c.t. abbia cercato di convincerlo a scegliere l’azzurro, ma rispetto la scelta di Dybala che si sente argentino e preferisce aspettare la sua nazionale. Io alla nazionale certo che ci penso. E il nostro capitano, Barreto mi ha raccontato lo scambio di battute avuto con Conte dal quale ha appreso che mi tiene d’occhio. Chissà, magari per il prossimo Mondiale. Sarebbe un sogno. Non ho mai temuto di perdere il posto in Under 21 nonostante non giochi molto a Palermo, il ct Di Biagio mi ha rassicurato in tal senso. Il mio sogno più grande sarebbe giocare in un grande club, è sempre stato il mio desiderio, e se posso spararla grossa dico che mi piacerebbe un giorno indossare la maglia del Real Madrid. Ed essere allenato da Ancelotti, il più grande di tutti”.
Battute finali dell’intervista dedicate al suo ritorno a casa, visto che domenica c’è la sfida tra Atalanta e Palermo nella sua Bergamo, e nello stadio che lo ha visto sbocciare come talento in ascesa prima dell’approdo nella calda e accogliente Sicilia: “Sono diventato professionista proprio nello stadio Atleti azzurri d’Italia con l’AlbinoLeffe – ha affermato Belotti – . Tornare per una partita di Serie A, davanti a tante persone che mi conoscono mi mette i brividi solo a pensarci. Intanto spero di giocare, titolare o riserva poco importa, e se segno domenica sarebbe il più bel regalo di compleanno della mia vita: sabato faccio ventuno anni”.