CATANIA- L’Aula A2 dei Benedettini intitolata a Stefania Noce. “Nessuna donna può essere proprietà oppure ostaggio di un uomo, di uno Stato, né di una religione”. Sono parole di Stefania quelle incise sulla targa che la ricorda. L’aula “Stefania Noce” oggi è gremita come lo era nel 2012, durante l’assemblea che accolse con entusiasmo la proposta della storica femminista Emma Baeri di intitolare l’aula A2 alla giovane studentessa uccisa dall’ex fidanzato. Alla cerimonia ci sono proprio tutti: il rettore Giacomo Pignataro, il presidente del dipartimento di Scienze umanistiche Giancarlo Magnano San Lio, la docente di studi di genere Stefania Arcara, i ragazzi e le ragazze del Movimento studentesco che hanno raccolto le firme per l’intitolazione dell’aula, le volontarie del centro antiviolenza Thamaia, esponenti delle associazioni femministe e di Sen. Il rettore consegna una pergamena, un attestato di carriera in Lettere, ai genitori di Stefania.
“Adesso Stefania sarà ricordata anche in questo luogo, ringrazio tutti per averlo reso possibile”, dice Ninni Noce. Il pomeriggio è scandito da numerosi interventi, appassionati e commossi, che hanno un unico filo conduttore: la centralità della cultura nella lotta al femminicidio e al patriarcato. La storia di Stefania, militante femminista e comunista, viene ripercorsa dai compagni di lotta. Matteo Iannitti del Movimento Studentesco avanza la proposta di fare dell’aula, dedicata a Stefania, un luogo privilegiato di dibattito sui temi della volenza maschile sulle donne. Richiesta accolta da Magnano San Lio. “Questo deve diventare un luogo di dibattito e di cultura della lotta alla violenza di genere”, conferma. Del resto, d’ora in poi, tutti gli studenti del dipartimento, entrando in quella che fu l’aula A2, non potranno non interrogarsi sulle parole di Stefania, sul perché “ha ancora senso essere femministe”.