PALERMO – La necessità di stravolgere le rose, la prassi di investire risorse che cominciano a scarseggiare sull’acquisto di calciatori stranieri, con l’obbligo talvolta ipocritamente travestito da mero auspicio di ottenere plusvalenze in grado di dare continuità a un determinato progetto tecnico-societario. Possibilmente presentato come virtuoso ma i cui vizi finiscono per essere messi ben presto a nudo. È la storia recente del calcio nostrano, in caduta libera dal successo conquistato ai Mondiali di Germania nel 2006. Il perché è presto detto: mentre altre federazioni europee cominciavano a lavorare sui ragazzi e a investire sui settori giovanili, in Italia si rimaneva fermi al palo. Da qui le disastrose avventure in Sudafrica nel 2010 e in Brasile quattro anni più avanti; gli exploit dei ragazzi di Prandelli a Euro 2012 e della Juventus finalista di Champions quest’anno, manifestazioni terminate entrambe con affermazione spagnola, non sono bastati per rimpinguare un palmares all’asciutto di successi extranazionali dalla Coppa dei Campioni ottenuta dall’Inter tutt’altro che italiana di Mourinho nel 2010.
È sufficiente andare indietro di qualche giorno per individuare l’ennesima magra figura rimediata da una nostra rappresentativa: il ko della Nazionale di Conte contro il Portogallo, seguito a stretto giro di posta dalla debacle dell’Under 21 contro la Svezia nell’esordio all’Europeo di categoria. Eppure basterebbe poco per ripartire e riconvertire una formula che, risultati alla mano, si è dimostrata perdente. Magari smettendo di attingere dai mercati esteri e cercando di valorizzare i talenti homemade. Un modello alternativo a cui, gradualmente, si sta approcciando il Palermo. Diversi i giocatori che, nelle varie selezioni giovanili, hanno fatto intravedere qualità importanti: quelli degli attaccanti Bentivegna e La Gumina i nomi più in voga, per via dell’esordio in prima squadra avvenuto nella stagione recentemente mandata in archivio. Eppure non i soli. A mettersi in mostra anche la mezzala Fiordilino in Primavera, i bomber Lo Faso (nel giro dell’Under 17) e Di Paola, il centrocampista Tafa e il difensore Polesano negli Allievi Nazionali, il portiere Guarnieri nei Giovanissimi Nazionali. Potenziali talenti accomunati dal sogno di sfondare nel grande calcio e in attesa di ricevere un’opportunità.
Il vivaio che rimpiazza l’Ata Hotel, le trattative tramutate in valorizzazione dei ragazzi cresciuti all’ombra dei protagonisti della prima squadra. Una rivoluzione possibile e necessaria, come spiega a LiveSiciliaSport Cristina Russo, donna manager che si occupa della crescita professionale di diversi baby rosanero tra cui Accursio Bentivegna, fresco di rinnovo sino al 2019 con il club di viale del Fante: “Si tratta di un percorso naturale, i ragazzi sono già adesso una risorsa importante per le società. Il Palermo, in tal senso, potrebbe rappresentare il capostipite di un modello pioneristico, avviato proprio con Bentivegna. Un ragazzo con qualità evidenti, di recente inserito da un noto marchio nel team Messi. Si tratta di 10 talenti individuati in giro per il mondo, che saranno gli unici a indossare lo stesso modello di scarpe calzate dall’argentino. E su di loro questo brand ha deciso di puntare per una serie di iniziative anche sui social network. Accursio è l’unico italiano selezionato: un’ulteriore dimostrazione del lavoro portato avanti dal Palermo, che comincia a fruttare importanti riconoscimenti”.
L’opera di Baccin, il sostegno di Zamparini e le qualità dei giovani. Un mix esplosivo che potrebbe avviare un’inversione di tendenza: “Il Palermo è ricchissimo di talenti con potenzialità straordinarie – spiega Russo –, in grado di emergere e di imporsi ad alti livelli. La società sta mostrando sensibilità nei loro riguardi e i ragazzi stanno rispondendo con l’impegno unito a valori sani quali l’attaccamento per i colori della squadra e, per chi è nato in Sicilia, l’amore per la propria terra. Bentivegna, per esempio, viene monitorato da alcuni anni da numerose società importanti, tra cui Anderlecht e Benfica. Eppure il ragazzo non si è mai montato la testa, ha continuato a lavorare con umiltà, facendo anche delle rinunce. Accursio ha scelto e sposato la causa rosanero ed è questa la strada che intende seguire”.
Il giocatore di Sciacca non è l’unico su cui il club vuole puntare: “La Gumina verrà aggregato alla prima squadra, Fiordilino potrebbe andare a fare esperienza altrove per poi rientrare alla base e giocarsi le proprie chances, Lo Faso lo vedremo in Primavera. Per tutti e tre – chiarisce Russo – è in arrivo il prolungamento del contratto. Spesso si ritiene che i nostri ragazzi non siano pronti. Ma sino a quando ai giovani non verrà garantita l’opportunità di crescere, di affermarsi e di maturare sarà impossibile sperare in una svolta e gli ingranaggi del nostro calcio finiranno per incepparsi”. Il meccanismo è stato avviato, il Palermo pensa al proprio futuro provando a scorgere gli orizzonti di uno sport che comincia a mostrare segnali di insofferenza verso lo status quo. Giocare d’anticipo potrebbe aprire scenari in questo momento inimmaginabili. Barcellona docet.