I parlamentari Benardini, Beltrandi, Coscioni, Mecacci, Turco e Zamparutti hanno presentato un’interrogazione ai ministri della Giustizia e della Salute per conoscere la reale gravità dello stato di salute del capomafia Bernardo Provenzano e per sapere a quali cure sia sottoposto in carcere. La richiesta dei parlamentari nasce dall’appello lanciato dal figlio del boss, Angelo Provenzano, che in un’intervista aveva denunciato le gravissime condizioni del padre, detenuto al 41 bis dal suo arresto avvenuto nel 2006.
Nell’interrogazione si cita l’esito di una perizia medica disposta dalla corte d’appello di Palermo a fronte della istanza di scarcerazione presentata dal legale di Provenzano, l’avvocato Rosalba Di Gregorio. I sanitari, nella relazione, sollecitano una scintigrafia e soprattutto una terapia, radio o chemio, per il paziente che avrebbe una recidiva del tumore alla prostata per cui fu operato a Marsiglia nel 2003. “Dalle carte depositate in corte d’appello – si legge nell’interrogazione – risulterebbe che nel giugno 2009 era stata la seconda sezione del tribunale a chiedere il ricovero di Provenzano in un centro clinico, sulla base di una relazione del medico del carcere di Novara. Ma qualche giorno dopo, sarebbe arrivato un invito del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a riconsiderare il provvedimento”.
“‘La direzione di Novara tiene sotto controllo la situazione”, avrebbe scritto il direttore del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – proseguono i parlamentari- e, quando i giudici ribadirono l’ordinanza, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria avrebbe inviato una nuova nota, assicurando cure ed esami, sicché al tribunale non restò che revocare il ricovero”.