Bici, la mappa dei furti | Caccia ai ladri su Facebook - Live Sicilia

Bici, la mappa dei furti | Caccia ai ladri su Facebook

Furti a raffica a Palermo. Ladri di biciclette scatenati nelle località balneari e in centro.

PALERMO – Dal centro alla periferia e, da alcune settimane, anche nelle località balneari. Ladri di biciclette in agguato a Palermo, dove fioccano le denunce per furto o addirittura per rapina, da parte di sfortunati appassionati delle dueruote. D’altronde, il numero dei ciclisti nel capoluogo siciliano aumenta e i malviventi non si lasciano sfuggire la possibilità di rivendere le bici – a volte anche dal valore di migliaia di euro – nel mercato nero per ottenere realizzi immediati.

Sconfiggere i ladri di biciclette non è semplice. Catene e antifurto non sempre funzionano e da via Libertà, fino alla zona di Bonagia, negli ultimi mesi i colpi messi a segno sono aumentati. Basti pensare che sei ciclisti su dieci sono stati derubati almeno una volta. In molti si sono uniti ed hanno creato anche un gruppo su Facebook dove vengono inserite le segnalazioni dei furti, con tanto di foto della bici rubata e luogo in cui è stata prelevata.

Quattro giorni fa a Mondello la polizia ne ha recuperato tre. Due giovani le avevano poco prima rubate nella zona di Pallavicino. Nel mirino è anche finita, la scorsa settimana, anche una bici elettrica, ritrovata poi dai carabinieri. Ed è proprio la borgata marinara ad essere bersagliata con l’avvio della stagione estiva, seguita da Sferracavallo e Capaci. Tre gli episodi in cui i bagnanti si sono trovati a dover tornare a casa a piedi, dopo aver fatto un bagno al mare. In città, due furti di biciclette sono stati messi a segno nel giro di una settimana nei pressi dello stadio delle Palme, un altro in viale Croce Rossa e nei pressi di piazza Vittorio Veneto. Ben quattro, nel giro di un mese e mezzo, le biciclette rubate all’interno di box nella zona di via Libertà: furti in via Principe di Paternò, via XX Settembre, via Nicolò Garzilli, via Gargallo e piazza don Bosco.

Una raffica di colpi, senza considerare quelli che non vengono denunciati alle forze dell’ordine. A maggio un ragazzo è stato bloccato da due giovani nei pressi di piazza San Domenico. E’ stato minacciato con un coltello e costretto a lasciare il mezzo. Sempre dalle parti di via Roma, una donna non ha trovato la sua bici all’uscita dal bar in cui si era fermata per prendere un caffè. Già, perché il centro storico continua ad essere terreno fertile per i ladri di biciclette, che sembrano non fermarsi davanti a nulla.

Ha trovato la catena tranciata, i primi di giugno, un uomo di 42 anni che aveva lasciato la sua bici alle spalle del Teatro Massimo. Stessa dinamica per i furti segnalati nelle vie Tunisi, Volturno, piazza Amendola, dalle parti del tribunale. Tra i consigli delle associazioni dei ciclisti, c’è quello di utilizzare il “blockbike” o il gps. Il primo è un dispositivo di sicurezza per tutti i tipi di bicicletta (comprese quelle elettriche) che rende impossibile il furto della stessa, perché una volta rubata la rende inutilizzabile.

La sua applicazione consiste nel sostituire i pedali della bicicletta con quelli forniti nel kit, impedendone la rotazione. Ma esiste anche un dispositivo di tracciamento che si inserisce all’interno del tubo di sterzo della bicicletta: se qualcuno la ruba, sarà possibile utilizzare l’antifurto per seguire gli spostamenti online e sul telefonino. In particolare, nel momento in cui la bici viene spostata, il tracker sarà attivato da una vibrazione e segnalerà con un sms al telefono del proprietario, ogni spostamento. 


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