PALERMO – Saranno sentiti dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dal sostituto Rita Fulantelli, i genitori di M.A., il bambino di 8 anni che lo scorso 12 novembre è stato assalito dal suo cane, un rottweiler, nella villa in cui abita a Terrasini, nel Palermitano. La prescrizione, però, è che i genitori del piccolo siano accompagnati dai propri legali, a indicare che sono indagati per lesioni colpose. Un reato, però, perseguibile solo su querela di parte, per cui l‘iscrizione nel registro degli indagati sarà formalmente fatta solo dopo la nomina di un tutore per la vittima.
I genitori dovranno ricostruire davanti ai magistrati quella giornata in cui loro figlio, che è stato operato due volte dai medici del reparto Maxillo-Facciale dell’ospedale Villa Sofia e che si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva, è stato letteralmente sbranato dal cane che si trova sotto osservazione al canile municipale di Carini.
Nel loro racconto, quindi, si leggeranno i motivi che possono aver indotto la reazione dell’animale, un trovatello adottato dal padre del bimbo circa sei mesi fa, e se concorrono responsabilità penali da parte dei due genitori.