La corsa dei prezzi dell’elettricità e del gas non si ferma. L’ultimo scenario tinte fosche sull’ulteriore impennata dei prezzi viene dall’Arera, l’autorità responsabile di vigilare sul costo delle bollette e dei servizi di pubblica utilità: nel primo trimestre del 2022 l’aumento per la famiglia tipo in regime di tutela sarà del 55% per la bolletta dell’elettricità e del 41,8% per quella del gas. All’origine di questo ulteriore aumento ci sarebbero i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di C02.
Di fronte questo scenario, lo stanziamento contro il caro bollette di 3,8 miliardi del Governo è riuscito solo a calmierare una situazione che altrimenti sarebbe stata ancora più grave. Le stime affermano che si sarebbe arrivati a un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas.
La tempesta potrebbe passare presto. Secondo il presidente Stefano Besseghini “siamo in presenza di una situazione assolutamente eccezionale” e “sarà determinante l’azione responsabile dei consumatori. Il risparmio energetico è uno strumento cui guardare con attenzione, ma serve anche la solidarietà tra consumatori, che si esprime anche nella puntualità dei pagamenti per chi ne ha la possibilità”.
Il costo finale per le famiglie
In termini di effetti finali, gli aumenti si tradurranno per la bolletta elettrica in una spesa per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra il primo aprile 2021 e il 31 marzo 2022 di circa 823 euro, con una variazione del +68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente a un incremento di circa 334 euro l’anno. E la spesa per la bolletta gas sarà di circa 1.560 euro, con una variazione del +64% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (+610 euro l’anno).
Le riduzioni
L’Autorità con i fondi stanziati in manovra ha confermato con 2,3 miliardi l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato co 812 milioni il bonus sociale alle famiglie in difficoltà. L’Iva sul gas solo per il prossimo trimestre è poi stata ridotta al 5%. Per 2,5 milioni di nuclei familiari aventi diritto, in base all’Isee, ai bonus sociali per l’elettricità e per 1,4 milioni che fruiscono del bonus gas, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente compensati potenziando i bonus con 200 euro a famiglia di 3-4 componenti per l’elettricità e 400 euro per il gas (famiglia fino a 4 componenti, con riscaldamento a gas in zona climatica D). Per queste famiglie da luglio è definitivamente attivo l’automatismo che consente a chi ne ha diritto (nuclei con Isee non superiore a 8.265 euro, 20.000 se con più di 3 figli) di trovare il bonus sociali direttamente accreditato in bolletta, semplicemente effettuando la richiesta dell’Isee. Resta invece necessaria la compilazione della domanda per le riduzioni da disagio fisico (utilizzo di apparecchiature elettromedicali salvavita).
Possibile pagare a rate
Come previsto dalla manovra Arera ha poi definito, per i clienti domestici che dovessero trovarsi in condizioni di morosità, le modalità di rateizzazione delle bollette emesse da gennaio ad aprile 2022, per un periodo massimo di 10 mesi e senza interessi. Per il sistema di rateizzazione è previsto un fondo di 1 miliardo di euro, con un meccanismo di anticipo alla filiera elettrica attraverso la cassa per i Servizi Energetici e Ambientali.
Il picco
Intanto, ricorda l’authority, continuano le tensioni nel mercato europeo del gas naturale che ha registrato, il 21 dicembre, un picco di prezzo di oltre 180 €/MWh per il gas con consegna il giorno successivo, che si è riverberato anche sulle attese per il primo trimestre 2022. Temperature inferiori alle medie stagionali nell’ultimo trimestre del 2021 hanno alimentato la domanda di gas naturale per riscaldamento e quella per uso termoelettrico è stata particolarmente vivace in alcuni paesi europei, sia per far fronte alla ridotta produzione delle fonti rinnovabili (soprattutto di quella eolica) sia per compensare la minore disponibilità di capacità nucleare.
Gas e geopolitica
L’offerta di gas naturale stenta a tenere il passo della domanda. Le forniture dalla Russia, nonostante gli alti prezzi degli hub europei, non sono aumentate oltre quanto previsto dagli obblighi contrattuali. Inoltre, le aspettative sull’entrata in operatività in tempi brevi del nuovo gasdotto Nord Stream 2 sono andate deluse dopo la sospensione del processo di certificazione del gestore del gasdotto adottata dal regolatore tedesco. Le recenti tensioni geopolitiche intorno all’Ucraina accrescono le incertezze nei mercati. Gli stoccaggi europei sono attestati su livelli storicamente bassi e dovrebbero chiudere l’anno con giacenze pari al 50% della capacità.
In prospettiva, l’offerta potrebbe aumentare se il differenziale positivo tra i prezzi europei e i prezzi asiatici del gas naturale dovesse permanere, incentivando le forniture di GNL verso l’Europa. Il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso nel mercato nazionale ha recepito gli andamenti dei prezzi del gas e della CO2. Con riferimento al primo trimestre del 2022, alle tensioni nel mercato del combustibile e della Co2 si sommano i rischi di minori importazioni di elettricità dalla Francia, a causa del fermo di alcuni reattori nucleari annunciato da EDF.