Bonifici sospetti al datore |di lavoro di Erika Marco - Live Sicilia

Bonifici sospetti al datore |di lavoro di Erika Marco

Ecco cosa hanno scoperto gli inquirenti.

TERREMOTO ALL'ISTITUTO BELLINI
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CATANIA – Tra gli arrestati nella maxi inchiesta della Finanza sull’Istituto Bellini, c’è anche Antonio Nicoloso, attualmente detenuto ai domiciliari, accusato di riciclaggio e associazione per delinquere in più capi di imputazione, datore di lavoro, quand’era appena 25enne, nel 2015, di Erika Marco, non indagata al momento, consigliera comunale figlia di Giuseppa Agata Carrubba e Fabio Antonio Marco, ritenute le figure chiave dell’indagine, oltre che sorella e nipote di altri due indagati.

LE CARTE – Gli inquirenti puntano l’attenzione su Francesco Antonio Nicoloso, “noto agli archivi di polizia”, che è stato, nel 2015, “il datore di lavoro – si legge negli atti della magistratura – delle sorelle Erika Marco e Maria Rita Marco (non indagata), che hanno percepito rispettivamente la somma di 11.134 euro ciascuna”. Nicoloso è accusato di riciclaggio e risulta intestatario di una carta prepagata utilizzata “per la movimentazione degli illeciti flussi di denaro erogati dall’Istituto Bellini alle imprese”, complessivamente sono stati accreditati 75.319 euro a Nicoloso, in meno di 5 mesi, dal 30/7 al 9/12/2014; di questi soldi, 39.726 euro secondo gli inquirenti sarebbero stati bonificati “a soggetti ancora da definire”. Nicoloso, in pratica, secondo i magistrati, nel 2014 riceve “illecitamente” i fondi e l’incarico si conclude nel mese di dicembre, nel 2015 assume le due sorelle Marco, consigliera compresa.

I MOVIMENTI BANCARI – Consultando i movimenti di conto corrente analizzati dalla magistratura, emerge che nel mese di agosto del 2014 Nicoloso ha effettuato prelievi in contanti, ben 15, da 250 euro ciascuno. Nicoloso riceve anche bonifici da un’altra società finita nel mirino degli inquirenti, la Easy Business,(3.800 euro), 6.000 euro arrivano nella carta prepagata di Nicoloso dopo il bonifico da 31mila euro firmato dalla Carrubba e da Francesco Bruno per “progetto di massima per ristrutturazione immobili”, altri 3mila euro nel mese di settembre, 3.750 sempre a settembre con causale “rimborso solo addebito”, 5.500 euro a ottobre, con prelievi in contanti di importo fisso, ulteriori 2.250 euro il 17 ottobre. L’elenco di bonifici e prelievi è lunghissimo.

Nei confronti di Nicoloso è stato disposto anche il sequestro preventivo dei beni.

TUTTE LE ACCUSE E GLI INDAGATI

 

 

 


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