Borse di studio e campagna elettorale, la replica dei rappresentanti degli studenti - Live Sicilia

Borse di studio e campagna elettorale, la replica dei rappresentanti degli studenti

La risposta di Emanuele Nasello, Adelaide Carista, Giorgio Gennusa

PALERMO – Dopo l’attacco della candidata sindaca Rita Barbera arriva la replica dei rappresentanti degli studenti presso l’Ente per il diritto allo studio di Palermo.

“Tutti gli enti per il diritto allo studio italiani, tra cui l’ERSU, entro il 30 aprile di ogni anno provvedono al pagamento di tutte le borse di studio possibili in base alle risorse finanziarie disponibili al fine di potere rientrare nei parametri di premialità previsti dal Ministero dell’Università”, scrivono Emanuele Nasello, Adelaide Carista, Giorgio Gennusa.

“Ci spiace – proseguono – che i legittimi diritti degli studenti possano diventare oggetto di propaganda politica da parte di soggetti che rilasciano dichiarazioni agli organi di stampa in modo poco rispettoso e irriguardoso per il lavoro delle istituzioni pubbliche che quotidianamente sono impegnate, con il costante impegno degli organi di governo e di tutto il personale impegnato nella missione assegnata, per assicurare servizi e benefici agli studenti”.

“Da chi si candida a governare una città – continuano i giovani – ci aspetteremmo meno improvvisazione e maggiore studio, oltre che conoscenza, dei procedimenti di attribuzione dei benefici: per capire come funziona il sistema delle borse di studio sarebbe bastato semplicemente una lettura della legge sul diritto allo studio o uno sguardo al provvedimento pubblicato nell’area trasparenza dell’Ente. Confermiamo, invece, un dato conclamato: ovvero a seguito dell’impulso da parte dell’Assessorato Regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale e dell’azione amministrativa dell’organo politico dell’ERSU insediatosi nel dicembre 2019, per due anni di seguito, per la prima volta nella storia dell’ERSU di Palermo, tutti gli studenti universitari, delle accademie di belle arti e dei conservatori di musica della Sicilia occidentale, hanno avuto attribuita la borsa di studio e i servizi collegati. Il soggetto in questione evidentemente non è a conoscenza, né ha ritenuto di esaminare la norma prima di avventurarsi in improbabili quanto infondate dichiarazioni, che i rettori delle università di riferimento di ERSU Palermo (UNIPA e LUMSA) e i presidenti dei conservatori di musica e delle accademie delle belle arti, non hanno alcun ruolo nella gestione delle borse di studio da parte dell’ERSU se non quella di versare all’ERSU la tassa di scopo denominata “tassa sul diritto allo studio” incassata dagli studenti”

“Precisiamo, tra l’altro – aggiungono Nasello, Carista e Gennusa-, che gli sforzi fatti dall’Ente e dai suoi nuovi organi di governo in armonia con l’azione politica degli organi regionali hanno avuto un concreto e progressivo risultato di aumento della percentuale complessiva di borse di studio erogate dagli ERSU siciliani, passate dal 60 per cento degli anni precedenti al 74 per cento del biennio 2018/2020, fino al 100 per cento dell’anno scorso e per Palermo anche quest’anno. Avere pagato per il corrente anno accademico numero 9.775 borse di studio, corrispondenti al 100% degli studenti richiedenti e aventi i requisiti previsti dalla normativa vigente (per totale di 23.748.484,76 milioni di euro di spesa), come peraltro già ampiamente riportato correttamente dal precedente comunicato dell’ERSU, è stato possibile grazie al pieno utilizzo dei contributi nazionali, della fiscalità universitaria, dall’impiego di risorse regionali. Il Consiglio di Amministrazione dell’ERSU, i cui componenti sono eletti dagli studenti e dai docenti, e il suo presidente svolgono quotidianamente la propria attività insieme ai dirigenti e al personale dell’Ente in favore degli studenti e non possono essere rappresentati in modo diffamatorio come un organo al servizio del politico di turno per raccogliere consensi sfruttando il bisogno degli studenti ai fini di scambio elettorale.”


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