PALERMO – La giunta regionale ha approvato gli elenchi di tutti gli interventi edili per cui la burocrazia sarà più leggera da punto di vista della tutela paesaggistica. Le “opere libere” che non devono avere il certificato di rispetto del paesaggio sono 31 mentre 42 interventi dovranno essere sottoposti ad autorizzazione paesaggistica semplificata. Per tutto il resto ci vorrà l’autorizzazione delle Soprintendenze. La nuova normativa è prevista da un disegno di legge approvato dalla giunta e che ora passa all’esame dell’Assemblea regionale siciliana.
Il progetto di legge secondo il presidente della Regione Nello Musumeci risponde ai nuovi bisogni dei cittadini e della burocrazia. “I tempi cambiano – evidenzia Musumeci – e anche le norme sulla protezione del paesaggio devono cambiare in virtù di una maggiore sensibilità della società verso l’ambiente, la natura, il paesaggio e il patrimonio culturale. È necessario – conclude – eliminare alcune pratiche autorizzative e semplificarne altre con meno burocrazia per i cittadini e più snellezza amministrativa».
Il ddl varato dal governo regionale approva le liste con gli interventi che si possono realizzare con più facilità. Ma non si tratta però di togliere potere alle Soprintendenze a cui occorrerà sempre inviare la comunicazione delle opere da realizzare anche ove siano escluse dagli elenchi. “Vogliamo semplificare – chiarisce l’assessore ai beni culturali Sebastiano Tusa – con una norma che dia certezze in conformità a regolamenti comunali che indicano cosa è possibile fare nell’eventuale modifica di elementi architettonici o di concessioni che implichino modifiche, ancorché temporanee, al paesaggio. Lo facciamo – prosegue l’assessore -, sia per semplificare la vita al cittadino, sia per sgravare le soprintendenze di un numero cospicuo di pratiche autorizzative dando loro più snellezza amministrativa. Il privato non è necessariamente un trasgressore: è un soggetto che rispetta le leggi. Se dovesse sbagliare, allora verrà punito”.
Le “opere libere” sono quelle per cui non è necessario il disco verde delle Soprintendenze. Nell’elenco sono contenuti i lavori interni, quelli nei prospetti purché non si modifichino le finiture esistenti e si rispettino i piano colore e gli interventi indispensabili per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Ci sono inoltre tutti gli interventi di messa in sicurezza e di efficientamento energetico. L’elenco è lungo e piano di possibili modifiche e alterazioni di edifici, terrazzi e paesaggi. C’è anche la realizzazione di monumenti, lapidi, edicole funerarie ed opere di arredo nei cimiteri e ci sono, infine, una serie di interventi nei terreni e nei boschi: dalla creazione di una strada alla manutenzione degli argini dei corsi d’acqua.
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La seconda lista riporta le opere che richiederanno la trasmissione di una autorizzazione paesaggistica semplificata che sarà esitata dagli uffici in un termine di massimo sessanta giorni. Trascorsi i sessanta giorni se l’ufficio non ha fornito il parere allora la pratica si riterrà accettata. La realizzazione di una apertura esterna o di una finestra a tetto nei beni soggetti al vincolo paesaggistico, ad esempio, passa per la procedura semplificata. Così pure qualsiasi lavoro di messa in sicurezza o di efficientamento energetico che apporti modifiche alle strutture. Ed ancora, montare un pannello solare non richiede autorizzazione se non è visibile da spazi pubblici. Servirà, invece, una autorizzazione semplificata qualora il bene sia sottoposto a vincolo paesaggistico. Insomma, su ogni luogo sottoposto a vincolo occorre comunque passare dalla Soprintendenza e gli uffici per la tutela del paesaggio potranno richiedere chiarimenti.