La Procura della Repubblica di Roma ha dato, stamani, incarico a un consulente esterno, di analizzare i documenti rinvenuti nel covo di Giuseppe Falsone a Marsiglia. Si tratta, da quanto trapela, di un esperto romano, specializzato in analisi dei software e delle applicazioni informatiche. Al vaglio del consulente ci sono, tra le altre cose, i due computer e i sette telefoni cellulari, utilizzati da Falsone nel corso della latitanza marsigliese. I risultati degli accertamenti saranno consegnati agli investigatori entro trenta giorni a partire da oggi. Si tratterà di giornate cruciali, che potrebbero sciogliere, definitivamente, i nodi della rete di fiancheggiatori del boss di Campobello di Licata.
Tra di file si cercherà anche la rubrica “dei mafiosi”, con i contatti telefonici dei collaboratori del boss. Secondo indiscrezioni investigative, infatti, Falsone avrebbe appuntato meticolosamente i recapiti dei suoi fedelissimi in Sicilia e non solo. C’è atte sa anche per l’interrogatorio di garanzia, che si svolgerà, presumibilmente la prima settimana di settembre, nel carcere di massima sicurezza di Milano Opera, dove Falsone è rinchiuso da due settimane. Al momento il boss non ha incontrato nè il suo legale, l’avvocato Giovanni Castronovo, nè i familiari.