PALERMO – Sessanta giorni. E le fotografie dell’autopsia effettuata in Spagna. E’ necessario questo per arrivare alla verità chiesta a gran voce dai parenti di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto a Madrid il 30 maggio scorso. Secondo le autorità spagnole si sarebbe suicidato, ma l’ipotesi non ha mai convinto la famiglia del giovane, che in Spagna aveva trovato il suo futuro.
Dopo la loro denuncia il procuratore Maurizio Scalia e il pm Geri Ferrara hanno aperto l’inchiesta per omicidio, prevedendo la riesumazione del cadavere di Biondo e la relativa nuova autopsia. Dopo l’affidamento dell’incarico della scorsa settimana, l’esame autoptico è stato effettuato oggi al cimitero di Sant’Orsola.
Sono stati effettuati gli esami chimico-tossicologici per accertare se quella sera il cameraman avesse assunto droghe o bevuto. I giornali spagnoli, nei mesi successivi al ritrovamento del corpo senza vita del giovane nel suo appartamento, avevano descritto un ragazzo molto diverso da quello che i parenti descrivono.
Per questo saranno fondamentali anche gli esami istologici, volti ad esaminare i campioni di tessuto prelevati oggi dal professore Paolo Procaccianti, che ha ufficialmente richiesto le foto della prima autopsia. I risultati non si sapranno prima di due mesi.