Se la sala operatoria dell’ospedale di Mazzarino fosse stata attiva, Filippo Li Gambi morto poi a Caltanissetta, si sarebbe salvato, secondo quanto afferma la commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari della Camera. Una lettura del tragico evento di Mazzarino che “contrasta con quanto emerge dalla relazione preliminare degli ispettori dell’assessorato regionale alla Sanità”. Lo sottolinea il presidente del Senato Renato Schifani, nel suo intervento a Palermo, alla Vignicella per le giornate internazionali di medicina d’emergenza. Un passaggio molto delicato in cui il Presidente del Senato, citando ancora la Commissione, afferma che “gli esiti della vicenda sarebbero stati probabilmente diversi se l’ospedale di Mazzarino fosse stato in piena efficienza”. Considerazoni che, osserva Schifani “impongono una seria riflessione: se l’ospedale e’ aperto all’utenza, deve essere in grado di adempiere alla propria funzione, altrimenti va chiuso”.
Schifani si è soffermato sull’esigenza del contenimento dei costi nella sanità, sottolineando però che “tenere in vita un ospedale non in grado di assolvere alle sue funzioni di pronta accoglienza del paziente, espone la sanità pubblica ospedaliera a rischi e pericolo”.
La lectio magistralis è stata tenuta nell’ambito dell’iniziativa presieduta dal dottor Stefano La Spada. Presenti gli stati maggiori dell’ala “lealista” del Pdl, con, tra gli altri, Mario Milone, Carlo Vizzini, Simona Vicari, Diego Cammarata, Francesco Scoma, Salvatore Iacolino e Marianna Caronia.
A margine Schfani ha anche parlato delle tensioni tra i vertici delle Istituzioni, dicendosi convinto che ci sia una volontà di superare le frizioni delle ultime ore. Domani il Presidente del Senato sarà a Messina a rappresnetare il Capo dello Stato (”é un alto onore”, ha detto9 ai funerali di Stato delle vittime dell’alluvione.