“Quale lobby vuole difendere il governo? Quali interessi vuole tutelare? Una cosa è certa, a questo esecutivo non importa nulla del personale delle Camere di Commercio”. L’interrogativo è posto con forza dai segretari generali Michele Palazzotto (Cgil Fp), Luigi Caracausi (Cisl Fp) ed Enzo Tango (Uil Fpl), dopo la presentazione di un emendamento all’Ars al ddl di riforma delle Camere di commercio. “Il testo giunto inizialmente all’Ars – affondano Palazzotto, Caracausi e Tango – prevedeva chiaramente che i beni e il patrimonio delle Camere di commercio venissero utilizzati per sostenere il Fondo quiescenza gper il personale. Con un colpo di mano, invece, si vuole prevedere il congelamento dei beni e la destinazione solo ‘prioritaria’ ed ‘eventuale’ a quel Fondo delle somme derivanti dalla dismissione dei beni. Tra questi beni, anche le quote azionarie degli aeroporti siciliani. Sarà un caso? Quello che appare chiaro, però, è il fatto che il governo ignori le legittime aspettative dei lavoratori”.
E i sindacati prendono posizione anche sul progetto di riforma delle Camere di commercio: “Noi siamo per la riduzione dei costi. Ci aspettiamo ad esempio – affermano – che venga effettivamente ridotto il numero dei segretari generali, attualmente nove, uno per ogni ente. Il governo intevenga lì, su maxi stipendi e privilegi, invece di accanirsi, come accade ormai troppo spesso, nei confronti di lavoratori e pensionati”.