Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, è indagato per la gestione della discarica dei rifiuti di Bellolampo, gestita dall’Amia. L’avviso di garanzia, firmato dal pm Ferrara, è stato recapitato stamattina. Al primo cittadino vengono contestate le ipotesi di disastro doloso, inquinamento delle acque e del sottosuolo, truffa, gestione abusiva della discarica, abbandono dei rifiuti speciali. Al momento, a Bellolampo, è in corso un’ispezione.
Oltre a Cammarata, per presunte irregolarità nella gestione della discarica di Bellolampo sono indagate altre 12 persone: in pratica tutti i vertici dell’Amia dal 2007. Tra questi Gaetano Lo Cicero, fino a pochi mesi fa commissario liquidatore dell’ex municipalizzata, e i dirigenti Aldo Serraino e Giovanni Gucciardo, che si sono alternati nella gestione del sito di Bellolampo. Al centro dell’inchiesta la formazione dell’enorme lago di percolato, il liquido rilasciato dai rifiuti, altamente inquinante, che si è formato nella discarica. Nelle scorse settimane dagli accertamenti disposti dai pubblici ministeri Calogero Ferrara e Maria Teresa Maligno, titolari del fascicolo, era emersa la presenza di solfiti, nitrati e metalli nelle acque di alcuni pozzi della zona. Da qui l’ipotesi che il percolato si sia infiltrato nel sottosuolo e nella falda acquifera. Il percolato, inoltre, sarebbe tracimato a valle, finendo per inquinare il torrente Celona che alimenta il canale Passo di Rigano, le cui acque finiscono nel mare dell’Acquasanta. Proprio per accertare se il torrente e le acque sotterranee siano state contaminate specificamente dal percolato i pm hanno disposto una serie di analisi tuttora in corso. Verranno prelevati campioni che saranno congelati e inviati in un laboratorio di Milano, unico in Italia a fare questo tipo di accertamenti. I pubblici ministri indagano pure sullo smaltimento delle ecoballe provenienti dalla raccolta differenziata che, invece di essere dirottate nei centri speciali, sarebbero finite in discarica insieme ai rifiuti ingombranti e ai tronchi delle palme uccise dal punteruolo rosso.