PALERMO – La prima voce a tuonare contro Salvino Caputo è quella di Giancarlo Cancelleri. Il capogruppo del Movimento cinque stelle a Sala d’Ercole chiede le dimissioni del deputato monrealese, condannato a un anno e cinque mesi in via definitiva per tentato abuso di ufficio.
“Per come la pensiamo noi – dice Cancelleri – è naturale che una persona nel momento in cui riceve una condanna deve dimettersi. È un problema di moralità e di stile. Già eravamo perplessi del suo inserimento nella commissione parlamentare Antimafia, ora la politica deve porsi il problema”. L’ex candidato alla presidenza delle Regione ci va giù duro, e imputa a Caputo responsabilità pesanti: “Parliamo di una questione etica: Caputo è stato condannato per un comportamento svolto nell’esercizio delle sue funzioni di sindaco. Il fatto che continui a ricoprire la carica di deputato è paradossale”. Assieme Cancelleri anche la deputata catanese Gianina Ciancio attacca il collega: “È inaccettabile che continui a fare il deputato”, afferma. Il capogruppo a Sala d’Ercole intanto incalza: “Se le persone smettono di votare, facendo crescere l’astensionismo, è perché sono nauseate dalla politica. Così nel momento in cui la gente si nausea e non va a votare la colpa è nostra”.
A mettere in discussione il deputato Pdl era stato anche Fabrizio Ferrandelli, che da collega nella commissione Antimafia aveva chiesto “un gesto di generosità” ai partiti. Il neo-renziano chiedeva di “riflettere sulla opportunità di sostituire nella rappresentanza in commissione antimafia quei componenti che risultano coinvolti a diverso titolo in vicende giudiziarie”. Nessuno però finora aveva chiesto le dimissioni da deputato di Salvino Caputo.