Cara di Mineo, indagato Castiglione | La replica: "Basta, sia fatta luce" - Live Sicilia

Cara di Mineo, indagato Castiglione | La replica: “Basta, sia fatta luce”

La presunta turbativa d'asta nell'inchiesta della Procura di Catania sull'appalto per la gestione del Cara di Mineo. Secondo la Procura gli indagati "tubavano le gare di appalto per l'affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l'affidamento e prevedevano gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto 2014".

L'inchiesta
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ROMA – C’è anche il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione (Ncd), tra i sei indagati per turbativa d’asta nell’inchiesta della Procura di Catania sull’appalto per la gestione del Cara di Mineo. Lo si rileva dagli atti dell’inchiesta.

La notizia ha trovato riscontro nel decreto di perquisizione eseguito ieri da carabinieri del capoluogo etneo negli uffici comunali di Mineo, compresa l’acquisizione di tutti gli apparecchi informatici e i supporti digitali negli uffici in uso diretto e indiretto del sindaco, ed emesso dal procuratore Giovanni salvi e dai sostituti Raffaella Agata Vinciguerra e Marco Bisogni. Nel decreto di sette pagine, che vale anche come informazione di garanzia, ci sono i nomi dei sei indagati: Giuseppe Castiglione, che è anche deputato nazionale e coordinatore del Ncd in Sicilia, “nella qualità di soggetto attuatore per la gestione del Cara di Mineo”; Giovanni Ferrera, “nella qualità di direttore generale del Consorzio tra Comuni, Calatino Terra di Accoglienza”; Paolo Ragusa, “nella qualità di presidente della Cooperativa Sol. Calatino”; Luca Odevaine “nella qualità di consulente del presidente del Consorzio dei Comuni”, e i sindaci di Mineo e Vizzini, Anna Aloisi e Marco Aurelio Sinatra. Nel decreto la Procura ipotizza che gli indagati “tubavano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l’affidamento e prevedevano gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto 2014”. La Procura di Catania mantiene il massimo riserbo sull’inchiesta, limitandosi a richiamare quanto aveva scritto ieri durante le perquisizioni di carabinieri del Ros di Catania “finalizzate a verificare se gli appalti per la gestione del Cara siano stati strutturati dal soggetto attuatore al fine di favorire l’Ati condotta dalla cooperativa catanese Sisifo, così come emerso anche nelle indagini della Procura di Roma, con la quale è costante il coordinamento delle indagini”.

“Mi dispiace per il provvedimento della Procura di Catania, ma dico anche finalmente: così sarò in grado di potere fare chiarezza e dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti”. Lo afferma il sindaco di Mineo, Anna Aloisi, confermando di avere avuto notificato da carabinieri del reparto operativo di Catania un decreto di perquisizione, che vale come informazione di garanzia, nell’inchiesta sulla gestione del Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara). “Provo molta amarezza – aggiunge il sindaco Anna Aloisi – non ho commesso alcun reato, né commesso illeciti. E se per caso c’è stato qualcuno che ha agito alla mie spalle, a mia insaputa, è giusto che la magistratura lo accerti e agisca di conseguenza”.

“Ora basta, apprendo ancora una volta a mezzo stampa per la seconda volta in sei mesi di un mio presunto coinvolgimento, come possibile indagato, nella vicenda del Cara di Mineo” Lo afferma il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione, ribadendo “con fermezza di non aver avuto notificato alcun avviso di garanzia” e chiedendo alle Procure di Catania e Caltagirone di “fare luce nel più breve tempo possibile sulla mia posizione visto il ruolo istituzionale che ricopro”.

“In passato – aggiunge il sottosegretario – ho già chiesto espressamente alle Procure di Catania e Caltagirone di essere messo a conoscenza di eventuali iscrizioni nel registro degli indagati. Formalmente mi è stato comunicato che non ci sono iscrizioni suscettibili di comunicazioni”. “Ribadisco la mia assoluta serenità nella vicenda – osserva Castiglione – e sono immediatamente a disposizione della magistratura per qualunque circostanza che possa essere utile all’indagine per evitare il continuo stillicidio a mezzo stampa. A questo punto – chiosa il sottosegretario – auspico che si possa fare subito luce sulla mia posizione visto il ruolo istituzionale che ricopro”. (ANSA)

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