PALERMO – Ragiona a pancia piena Totò Cardinale: il centrosinistra ha
fatto scorpacciata di consensi e lui gongola. Il presidente onorario dei Democratici riformisti per la Sicilia e dirigente del Pd è visibilmente soddisfatto: “Ha vinto l’idea di una coalizione che si allarga al centro, e questa è un’idea che ho lanciato anche io”.
Come legge questi risultati delle Amministrative in Sicilia?
“Credo siano dato facilmente leggibili. Il centrosinistra si allarga al centro e vince. Lo fa con margini cui non avremmo nemmeno pensato fino a pochi mesi fa. Le urne premiano gli sforzi fatti dal Partito democratico verso una linea che ho lanciato anche io”.
I Democratici riformisti hanno fatto bene a Messina, andando oltre il 10%, ma obiettivamente hanno presentato poche liste in Sicilia.
“Anche per i Democratici riformisti è stato un grande successo questo turno elettorale. Chiaramente un movimento giovane ha potuto formare liste proprie solo in alcune realtà. Bisogna dire però che i nostri candidati hanno fatto bene all’interno di liste civiche, penso al capoluogo etneo dove erano inseriti all’interno di Patto per Catania che è stata la prima lista. Oppure a Trapani dove le nostre liste civiche hanno ottenuto buoni risultati”.
Al netto del rimpasto di cui si parla ormai da qualche settimana, qual è il prossimo approdo dei Drs?
“Lo abbiamo detto dall’inizio e fa parte del nostro atto di nascita: siamo un soggetto transitorio. Quando i Drs sono nati ci siamo posti l’obiettivo di creare un luogo in cui accogliere personalità di centro non disponibili ad entrare nel Pd, e secondo questa logica anche i delusi dalle esperienze di Lombardo e Micciché”.
Ed ora?
“Abbiamo chiesto e ottenuto di essere federati al Partito democratico. Ci siamo incontrati negli scorsi giorni con il segretario Giuseppe Lupo ed il capogruppo all’Assemblea regionale Baldo Gucciardi”.
Eppure qualcuno mette in parallelo il processo al Megafono, ed ai suoi rapporti con il Pd, a quello ai Drs.
“Guardi io sono convinto della necessità di un’apertura dei cordoni del centrosinistra. Lo ero quando ho lasciato posizioni comode nella Margherita per entrare nel Pd e lo sono adesso. Sul Megafono non mi piace il fuoco incrociato, serve ragionare nel merito: è utile oppure no?”
Secondo lei è utile?
“Assolutamente, è utilissimo. Ha una capacità attrattiva sia verso l’ala movimentista che verso il centro, proprio come il presidente Crocetta. Semmai serve un altro ragionamento sulla sua autonomia e sui suoi rapporti con il Partito democratico, ma senza agire d’istinto”.