PALERMO – Si è svolto stamani a Palazzo Comitini un incontro inerente al progetto APRI. L’acronimo di questo progetto, elaborato dalla Caritas Italiana e sviluppato dalle singole Caritas diocesane, richiama i quattro verbi di Papa Francesco relativi alla realtà dei migranti: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.
Con questo progetto, che ha il significato concreto di una porta che si apre, quella di una famiglia che accoglie e sostiene, la Caritas intende sostenere, soprattutto nella formazione e nel lavoro, tutti coloro che, pur essendo stranieri regolari, hanno la necessità di ulteriori e qualificati percorsi di integrazione, ad esempio studiano all’università oppure conseguendo un attestato professionale. Il progetto APRI è alla sua prima annualità e si avvia per la seconda annualità.
All’incontro erano presenti oltre al Sindaco metropolitano Leoluca Orlando, il responsabile Politiche Migratorie e Protezione Internazionali Caritas Nazionale, Oliviero Forti, il vice direttore della Caritas Diocesana di Palermo, Don Sergio Ciresi, l’assessore alla cittadinanza sociale del comune di Palermo Cinzia Mantegna, il Sindaco del comune Altavilla e gli assessori alle politiche sociali dei comuni di Termini Imerese e di Bagheria.
“La Città e la Città Metropolitana di Palermo – ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando – accolgono questo progetto della Caritas Nazionale che inizia da Palermo un percorso di promozione e di cultura dell’accoglienza tramite il coinvolgimento delle famiglie, avendo cura del migrante che è una straordinaria risorsa per la nostra comunità. Le famiglie tutor l’accompagnamento per il percorso di lavoro o per il percorso universitario sono tutti elementi di vivibilità che servono a richiamare i nostri diritti e non soltanto i diritti dei migranti, ed è anche una scelta di convenienza per vivere in una città migliore accogliente e pacifica”.
“A Palermo il Progetto APRI è attivo da diverso tempo – spiegano Don Sergio Ciresi, Vicedirettore della Caritas Diocesana e la dottoressa Anna Cullotta, referente Caritas del progetto – e ha il valore di “progetto condiviso” tra chi si offre di aiutare e chi chiede un sostegno: in definitiva, si è tutti corresponsabili, tutti allo stesso piano. Il percorso di integrazione cammina di pari passo con quello di sensibilizzazione all’accoglienza”.
La Caritas diocesana di Palermo ha raccontato negli ultimi giorni, attraverso l’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi, Radio Spazio Noi-InBlu, 10 storie, raccontate dalle famiglie, dalle parrocchie e dai migranti accolti, relative al progetto APRI, storie che hanno narrato speranze, desideri, bisogni, disponibilità, accoglienza e amore
“L’impegno del comune di Palermo e dei comuni dell’area metropolitana e la loro collaborazione con la Caritas diocesana di Palermo nell’ambito del progetto Apri, sono un modello di accoglienza a livello nazionale – ha dichiarato , il responsabile Politiche Migratorie e Protezione Internazionali Caritas Nazionale, Oliviero Forti – Caritas Italiana sostiene e segue con grande attenzione questo percorso virtuoso, convinta che solo un approccio comunitario al tema dell’accoglienza possa contribuire alla costruzione di efficaci politiche di welfare locale. Lavorare insieme nell’ottica del bene comune è una sfida che accogliamo consapevoli di poter contribuire ad un vero e proprio cambiamento culturale”.