PALERMO – Pagare la Tari come abitazione, sede di associazione culturale o entrambe? La casa museo Stanze al Genio, popolare attrazione del capoluogo siciliano che vanta un’esposizione di circa 5 mila maioliche dipinte tra il 1500 al 1900 e rigorosamente italiane, è alle prese con questo dubbio da oltre un anno. L’oggetto della questione è, appunto, la tassa sui rifiuti: al proprietario, Pio Mellina, il Comune di Palermo ne ha richiesto due pagamenti distinti, uno a uso abitativo, l’altro come sede dell’associazione che occupa l’appartamento.
In una lettera, Mellina, che è anche ideatore e gestore della casa museo, racconta di oltre 20 mila euro di Tari che l’associazione dovrebbe pagare per il periodo dal 2012 al 2016, e altri 2.200 per gli anni successivi. “Peccato che il Comune non si accorga di come l’associazione culturale – scrive Mellina, che ne è il rappresentante legale – sia ospitata gratuitamente all’interno dell’appartamento di uno dei suoi soci e che non dispone di alcun spazio soggetto a tassazione”. Il bersaglio delle critiche è il Settore Bilancio e Tributi, che secondo lui avrebbe messo in secondo piano la natura di casa museo, scindendo le due realtà e attribuendo erroneamente alcune superfici all’associazione culturale.
Il 6 ottobre 2017 Mellina aveva chiesto l’annullamento delle cartelle intestate all’associazione, e da allora il contenzioso non si è più chiuso. Ormai a rischio morosità, il 4 dicembre 2017 Mellina ha fatto ricorso alla Commissione Tributaria per chiedere ancora l’annullamento, ma tutto è rimasto invariato. “Se solo il Comune cercasse banalmente su Google – dice il proprietario a margine di una visita alla casa museo – si renderebbe conto che io qui ci vivo: c’è un letto, il divano, degli spazi abitabili e da me abitati. A prescindere da cosa sostengano loro, questa è davvero una casa ed è davvero abitata, l’associazione qui non dispone di nulla. Questa questione mi sta impedendo di curarmi al meglio di una realtà turistica e culturale che altrove sarebbe valorizzata, mentre qui è ostacolata”.
Ma il Servizio TARSU/TARES/TARI del Comune di Palermo non è dello stesso avviso. “Norma alla mano, la doppia natura di abitazione e casa museo fa sì che tutti i metri quadrati dell’immobile siano utilizzati contemporaneamente” – replicano dalla segreteria di Daniela Rimedio, responsabile del servizio –. A prescindere dal fatto che l’associazione sia ospitata gratuitamente, l’uso è comunque doppio e la spazzatura può essere prodotta anche da chi visita la parte museale”. Il Comune sostiene che l’approdo in Commissione Tributaria sia una conseguenza inevitabile, ma ricorda la validità dell’alternativa: “Presentando la relazione di un tecnico abilitato si può dimostrare che parte della casa è usata dall’associazione e parte per utenza domestica. Pagare si paga, ma almeno i metri quadrati dell’immobile vengono divisi tra due attività, e anche l’importo della tassa è inferiore”.