"Cascio? Parole dettate dalla rabbia | Ma sarebbe un ottimo governatore" - Live Sicilia

“Cascio? Parole dettate dalla rabbia | Ma sarebbe un ottimo governatore”

“Quelle di Cascio sono parole dettate dalla rabbia. Ma al Pdl abbiamo bisogno anche di lui”. Francesco Scoma prova a ricucire, dopo lo strappo (o gli strappi) dei giorni scorsi. E tende una mano verso il presidente dell'Ars.
Intervista a Francesco Scoma
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“Quelle di Cascio sono parole dettate dalla rabbia. Ma al Pdl abbiamo bisogno anche di lui”. Francesco Scoma prova a ricucire, dopo lo strappo (o gli strappi) dei giorni scorsi. E tende una mano verso il presidente dell’Ars, che in un’intervista a Live Sicilia aveva puntato l’indice nei confronti di alcuni dirigenti regionali del partito, tra cui, appunto il coordinatore provinciale. Che oggi, però, prova stemperare gli animi: “Per me, Cascio sarebbe un ottimo candidato per Palazzo d’Orleans”.

Peccato che lui abbia detto che il governatore non lo vuole più fare…
“Io credo invece possa essere un nome credibile. Ma ovviamente, oggi è prematuro parlarne. Il candidato alla presidenza della Regione dovrà essere scelto insieme agli alleati”.

Quali alleati? Micciché sembra lanciato verso Palazzo d’Orleans, anche da solo. L’Udc invece guarda più al centrosinistra che a un rifacimento del vecchio centrodestra.
“Ritengo sia ancora presto pure per poter definire le alleanze per le Regionali. Sono tante le questioni in ballo, anche a Roma, e molte cose potranno cambiare”.

Allora lasciamo perdere per un attimo la Regione, torniamo a Palermo. La sconfitta ha acceso le polveri di una guerra interna al Pdl.
“Abbiamo offerto una pessima immagine. Quanto è successo non ha sicuramente fatto bene al partito. Non dico che non ci fossero delle cose da chiarire, ma forse sarebbe stato meglio farlo tra di noi”.

Il presidente Cascio ha detto “non sono l’agnello sacrificale, molti vogliono pulire il coltello su di me”.
“Sono molto dispiaciuto da queste affermazioni, cariche di stanchezza. Chi conosce sia me che Cascio, sa bene che abbiamo condiviso trent’anni di politica insieme. Abbiamo vissuto cose belle e cose brutte, spesso uno vicino all’altro. E il bilancio è certamente positivo”.

Tranne l’ultima “puntata” di questa storia. Il vostro candidato Costa non ha raggiunto il ballottaggio, e il Pdl ha perso dieci punti rispetto al 2007.
“Era una sconfitta prevedibile. E del resto, tutti sanno all’interno del partito che io ho sempre spinto per un candidato politico”.

Magari proprio lei. Che non aveva fatto mistero di voler correre alla carica di sindaco.
“Sì, ma non solo. Non ne faccio una questione personale. Mi ero anche detto disponibile alle primarie”.

Poi, il partito ha cominciato a fare pressione su Cascio…
“Anch’io credevo nella forza di una sua possibile candidatura. Cascio non solo avrebbe raggiunto il ballottaggio, ma sarebbe stato un candidato credibile anche contro Orlando”.

Alla fine però avete scelto Costa.
“Non l’ho scelto io. Anzi, avevo fatto notare a tutti che stavamo ereditando un candidato che alla sua prima conferenza stampa aveva fatto ridere l’Italia. E del resto, chi mi attacca dimentica che io non sono il coordinatore cittadino del Pdl”.

Lei però così conferma i dubbi di chi pensa che parte del Pdl non abbia per nulla sostenuto Costa.
“Io dico solo che Costa non era un candidato pronto a questa sfida. Ma io non ho nulla da rimproverarmi. Quella appena conclusa è stata la mia quarta campagna elettorale per il sindaco di Palermo. E non mi sono mai impegnato tanto come stavolta”.

Eppure Cascio accusa lei e altri dirigenti di aver formato liste non proprio “forti”.
“Io penso che sia stato il candidato a non attrarre consensi. Specie dopo quella conferenza buona per un uomo di spettacolo, non certo per un politico”.

Insomma, lei insiste su questo candidato “politico”. Ma il Pdl aveva dei candidati “politici” pronti a correre?
“Certamente. C’ero io, c’era Cascio, c’era la Vicari. Quando tutti gli altri hanno calato candidati politici avremmo dovuto farlo anche noi”.

Possiamo sapere allora, a chi bisogna attribuire la scelta di Massimo Costa?
“Non l’ha detto lo stesso Cascio che è stato Alfano a sceglierlo? Io ritengo, molto più semplicemente, che sia stato un gruppo di persone e sostenere questa candidatura, compresi gli alleati Casini, D’Alia e Micciché. Ma non si è tenuto conto di quello che diceva la base”.

E cosa diceva la base?
“Costa non piaceva. Fin dall’inizio. E la manifestazione di ieri, da parte dei ragazzi di Giovane Italia dimostra proprio questa distanza: ci hanno rimproverato del mancato coinvolgimento nelle scelte, troppo verticistiche”.

A proposito di vertice, ieri Cascio ha detto che la sua permanenza nel Pdl è legata all’amicizia personale col segretario del partito Alfano…
“Io spero che Cascio non lasci il Pdl. Oggi più che mai c’è bisogno di tutti. Di Cascio, come di Scoma”.

Ma il presidente dell’Ars ha parlato di clima teso, di gelosie nei suoi confronti.
“Ma quali gelosie. Semmai, da Cascio ci saremmo aspettati un maggiore impegno, anche considerando la carica che ricopre, con tutto ciò che ne consegue”.

A dire il vero, Cascio ha detto di aver ottenuto, con i suoi candidati, un buon successo, e che, semmai, si aspettava un maggiore impegno dagli altri dirigenti.
“Mi sembra un’accusa ingenerosa. Uno fa la campagna elettorale con i mezzi che ha a disposizione”.

Sempre il presidente dell’Ars ha detto che le critiche “interne” nei suoi confronti forse erano dovute anche alla volontà di qualche dirigente del partito di frenare la sua corsa verso Palazzo d’Orleans.
“Stupidaggini. Immagino che quelle cose le abbia dette in un momento di sconforto. Per me, Cascio può legittimamente aspirare al ruolo di governatore. Ma è ancora troppo presto, e bisognerà parlare con gli alleati, quando sarà chiara la coalizione nella quale ci troveremo”.

Già, ancora non è chiara. Ma mancano pochi mesi alle annunciate elezioni anticipate…
“Io non credo che alla fine si voterà a ottobre. Penso che in pochi ne abbiano voglia. Magari si voterà a dicembre. E se decidessimo di candidare Cascio, per me andrebbe benissimo”.


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