PALERMO – In campo c’è una vera e propria task force. E’ composta dagli agenti del nucleo Antifrodi della polizia municipale e dai tecnici dell’Amap, pronti a scovare furti o allacci abusivi da un capo all’altro della città. L’obiettivo è contrastare i ladri d’acqua, in continuo aumento insieme a coloro che vengono denunciati o arrestati per furto di energia elettrica.
Due fenomeni in progressiva diffusione nel capoluogo siciliano, specie nelle zone periferiche. Basti pensare che lo Zen e Brancaccio sono i due quartieri in cui si registra in assoluto il maggior numero di furti d’acqua: “Si tratta soprattutto di interi palazzi occupati abusivamente – dice Maria Presigiacomo, presidente dell’Amap – con una percentuale di allacci irregolari che super il cinquanta per cento. Una perdita economica enorme per l’azienda – prosegue – che vanta già crediti per milioni di euro nei confronti dello Iacp, l’istituto Autonomo Case Popolari, che a sua volta non recupera né affitti e né pagamenti relativi al consumo di acqua o elettricità da parte degli abusivi”.
Già, perché tra i padiglioni dello Zen e le case popolari di Brancaccio, i contatori sono stati dismessi, ma molte famiglie continuano a ricevere l’acqua nelle loro abitazioni. “Ciò – sottolinea Maria Prestigiacomo – avviene ovviamente tramite allacci abusivi. Sospettiamo ciò avvenga pagando una quota alla malavita, di certo né a noi, né allo Iacp. Ho già riferito tutto in questura e ho anche l’intenzione di proporre alla Regione una mini sanatoria su queste abitazioni, in modo che l’Istituto le possa regolarizzare e quindi autorizzarci alla riattivazione dei contatori. Non si può continuare così – conclude – in queste zone l’Amap registra almeno il 45 per cento delle proprie perdite economiche”.
Tra sprechi, utenti morosi, furti e sistemi rudimentali realizzati per allacciarsi alla rete idrica, infatti, a rimetterci è proprio l’azienda che gestisce il servizio idrico in trentaquattro comuni della provincia. E i controlli sono diventati più serrati che mai. A parte i furti d’acqua nelle case popolari, infatti, l’Amap deve far fronte ai “furbetti” che riescono a realizzare impianti che permettono di utilizzare l’acqua senza sborsare un centesimo. E dall’inizio di gennaio ad oggi, solo a Palermo, sono stati venti gli allacci abusivi scoperti dopo aver rilevato particolari anomalie sui consumi. Il primo febbraio, ad esempio, i tecnici e la polizia municipale hanno denunciato in poche ore quattro persone, due in via Erice, due in via Gustavo Roccella. In tutti i casi riscontrati, l’approvvigionamento avveniva con un tubo flessibile direttamente collegato alla rete idrica, bypassando il contatore per evitare il conteggio dei metri cubi di acqua utilizzati.