Citata a deporre contro la madre imputata di produzione di materiale pedopornografico, l’ha difesa a oltranza e ora rischia l’accusa di falsa testimonianza. Il pm Caterina Malagoli ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura per la diciottenne coinvolta nell’indagine che portò all’arresto del noto cardiochirurgo Carlo Marceletti, accusato di concussione e d’avere scambiato foto pornografiche con la ragazzina, oggi teste, figlia della sua amante di allora. Marcelletti è morto, suicida, l’ex compagna, madre della ragazzina, è sotto processo per il materiale porno: avrebbe scattato le foto alla adolescente, all’epoca quattordicenne, e le avrebbe inviate al compagno col cellulare.
Fatto in sostanza confermato dalla ragazzina, parte offesa contro la madre al processo, ma oggi totalmente smentito dalla teste che ha raccontato di essersi scattata da sola le foto con il telefonino della madre, che nulla sapeva della cosa e di averle inviate a un cellulare che pensava fosse del figlio di Marcelletti. Versione a cui non ha creduto il pm che ha chiesto ai giudici del tribunale, presieduto da Fabrizio la Cascia, di inviare i verbali con la deposizione alla Procura. Nel processo sono imputati per corruzione anche l’ex primario della Rianimazione Mario Re, difeso dall’avvocato Ugo Castagna, e Giustino Strano, assistito da Mauro Torti, ex responsabile della Camera Iperbarica. In cambio di tangenti avrebbero fatto acquistare al Civico merce poi mai arrivata al nosocomio consentendo a un imprenditore, Giuseppe Castorina, di guadagnare centinaia di migliaia di euro. La corruzione fu scoperta nell’ambito dell’indagine su Marcelletti: da qui la riunione dei procedimenti. In quello a carico del cardiochirurgo, però, dopo la sua morte, è rimasta imputata solo l’ex amante. Il dibattimento è stato rinviato al 21 dicembre.