Catania, l'altra faccia di Piazza Europa: un luogo da recuperare

Catania, l’altra faccia di Piazza Europa: un luogo da recuperare

Da un lato verde e cura, dall’altra abbandono

CATANIA – Potrebbe essere la metafora della città. E di come troppe volte affrontano le cose cittadini e amministrazioni, enfatizzandone bellezze troppo spesso in potenza, e dimenticandosi di menzionare ciò che di bellezza ha ben poco.

Siamo in piazza Europa, affaccio sul mare, culmine della passeggiata nell’elegante corso Italia. Non nella porzione consegnata rinnovata dall’amministrazione Trantino nell’ottobre 2023, ma nella parte, un tempo assai cara ai catanesi. La stessa oggetto di un duro scontro civico – e di un processo – quando si decise di trasformarla in parcheggio, sottratta per lungo tempo alla pubblica fruizione per realizzare l’infrastruttura, e poi riconsegnata ai catanesi dall’allora sindaco Stancanelli il 7 maggio 2013.

Guardando le due parti di quella che un tempo era un’unica, grande, terrazza sul mare, il colpo d’occhio è netto, come lo è girandosi e guardando la rotonda spartitraffico alle spalle. Da un lato verde e cura, dall’altra abbandono. Completo. 

Un fotografia impietosa

Undici anni dopo la presentazione della nuova piazza, del “vero e proprio giardino dal sapore siciliano, con una terrazza verde sul mare, ringhiere in vetro, aiuole che creano geometricamente giochi di colori, pavimenti con effetti “pietra lavica”, e oltre 60 varietà di piante rustiche, aromatiche e agrumi nostrani, ciascun elemento contribuisce a rendere interattiva l’intera area” – si legge nel comunicato inviato all’epoca dalla società Parcheggio Europa – resta solo un disastro.

Al netto della cenere lavica che ricopre l’una come l’altra parte, il pavimento è in molti punti distrutto, le piante – quelle ancora vive – sembrano estremamente sofferenti, mentre nel perimetro svettano arbusti morti, mai cresciuti e oggi secchi completamente. Il verde, tra l’altro all’epoca curato dall’attuale dirigente del Comune, Lara Riguccio, è praticamente giallo, tranne il prato nella parte prospiciente il lungomare; in alcune parti le ringhiere sono rotte e i vetri in frantumi.

A chi tocca occuparsene?

Abbiamo tentato di ricostruire chi debba occuparsi di questa parte di piazza Europa, all’interno di una convenzione che, stando ai comunicati del tempo, attribuirebbe la manutenzione ordinaria alla società privata e la pulizia a Palazzo degli Elefanti.

Fonti dal Comune e quanto dichiarato all’epoca dall’allora direttrice della società, Lorena Virlinzi – “Ci teniamo a sottolineare che mentre la manutenzione della piazza è a carico della nostra società e la pulizia è a carico del Comune” – confermano che la manutenzione spetterebbe ai privati.

Ciò non toglie, ed è questo quel che abbiamo domandato all’amministrazione comunale, che qualcuno debba occuparsi di quello spazio pubblico. Perché di questo si dovrebbe trattare, anche se sotto c’è un parcheggio privato.

La piazza dovrebbe – il condizionale è quanto mai d’obbligo – essere della città. Come la parte accanto e come quella dall’altra parte della strada, la piazza Sciascia, o meglio la porzione di questa piazza, riportata in vita dall’attuale amministrazione che l’ha trasformata da non luogo, in uno spazio sport fronte mare.

Le parole dell’amministrazione

“Non conosco i contenuti della convenzione”, ci dice Sergio Parisi l’assessore ai Lavori pubblici e alle Politiche comunitarie, presente in occasione delle cerimonie di riconsegna delle piazze riqualificate dall’amministrazione Trantino. “Stiamo comunque lavorando alla questione relativa alla viabilità di scorrimento e alla riqualificazione generale del lungomare, ci occuperemo anche di quest’area – ci assicura – e sono certo che troveremo una soluzione nell’interesse della città”.


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