CATANIA – L’insediamento dell’assise comunale fatto di una seduta, come da prassi, contornata da protocolli, buoni propositi, e abbigliamenti (quasi) ineccepibili, è ormai alle spalle. In una città che viene da settimane roventi (in tutti i sensi e in ogni fronte), il presidente Seby Anastasi prova a dare un’accelerata al completamento della macchina istituzionale. All’appello mancano ancora le nomine di buona parte dei capigruppo e la costituzione delle Commissioni.
“Aspettiamo che tutti nominino il loro capogruppo perchè così potremo provvedere alla costituzione delle Commissioni – conferma il primo consigliere di Palazzo degli Elefanti – garantendo anche le minoranze anche se non sarà così automatico visto che abbiamo solo sei consiglieri dell’opposizione. Per il resto, come da Regolamento, se il gruppo consiliare coincide con quello eletto dalla tornata amministrativa il gruppo è già costituito. Il problema è che già ci sono delle variazioni: in Fratelli d’Italia, con l’ingresso di due nuovi consiglieri, il gruppo è aumentato.
Voglio capire con i capigruppo se il numero di Commissioni sta bene così. Nella scorsa consiliatura le avevamo ridotte di numero, accorpando alcune competenze: voglio capire quale sia l’orientamento.
Presidente Anastasi, adesso siete ufficialmente nel pieno delle vostre funzioni.
“Di sicuro, questo consiglio non ha potuto insediarsi in una fase delicata come quella attraversata nello scorso mese di luglio.
Prendiamo la questione dell’aeroporto: io credo che se fosse venuto fuori un indirizzo bipartisan, questo Consiglio avrebbe fatto sentire tutto il proprio peso su una vicenda che ha causato un danno non certo indifferente”.
Già alla prima seduta avete, intanto, fatto prevalere la legge dei numeri: niente vice presidenza all’opposizione.
“C’è stato un mio impegno preciso e quello di tanti consiglieri a riconoscere il diritto della minoranza. Ma, le dico, e me ne assumo la responsabilità, c’è stato anche un impegno diretto del sindaco Trantino.
Ma quando non arriva un nome condiviso, cosa possiamo fare?
Non è arrivato alcun nome.
A quel punto, non abbiamo avuto alcun dubbio su Salvo Giuffrida che era tra l’altro uscente ed aveva lavorato bene”.
Che rapporto instaurerà con la Giunta?
“La giunta comunale è composta da numerosi colleghi che sono stati o sono tuttora consiglieri comunali. Il sindaco è stato assessore all’urbanistica.
Al di là dalla logica dei partiti, noi siamo un organo di controllo che deve rendere conto ai cittadini: i primi passi compiuti dall’amministrazione lasciano ben sperare.
Ma guardi che la parte grande la fanno sempre i singoli consiglieri comunali: nel bene e nel male”.
Davanti a voi avete tutta una serie di priorità imprescindibili.
“La città ha eletto 36 rappresentanti dei cittadini. Quello che siamo chiamati ad affrontare immediatamente sono questioni ben note: come la sicurezza e la pulizia. E su questo interverremo”.
Sui rifiuti la partita pare essere ancora lunga.
“Dobbiamo confrontarci con l’amministrazione ma il capitolato di servizio a mio avviso non regge”.
Interverrete in tale senso?
“Secondo me, va fatto. Continuando nella prassi che ho avviato nella passato consiliatura, anche su questo aspetto ci confronteremo con assessore e dirigenti. Sulla sicurezza, anche lì, va avviato un confronto con la Prefettura ed i vertici delle Forze dell’ordine.
Ma, attenzione, perchè c’è da intervenire velocemente anche su altre questioni urgenti”.
Come ad esempio?
“Nessuno ha finora detto con chiarezza che quella della carenza di Personale è un’emergenza a tutti gli effetti. Probabilmente, nell’opinione pubblica c’è la convinzione che la questione del Personale sia solo un problema legato ad una cattiva organizzazione ed a qualche cattivo esempi che ne è scaturito.
Invece, non è così. Se in un’anagrafe di periferia manca uno sportellista, quell’ufficio chiude. Se manca il dipendente che ha la delega della Prefettura per rilevare i bambini alla nascita o per la carta d’identità, non c’è il sostituto”.
E come intendete trovare una soluzione?
“Serve un’interlocuzione col Governo nazionale. Va immaginato un Disegno di legge ad hoc per Catania, facendo comprendere il grado di carenza nel quale ci troviamo. Qui riusciamo ad andare avanti grazie a chi decide di rinunciare alle ferie ed a mettersi a disposizione”.
In consiglio, dicevamo, la coalizione di centrodestra può contare su una maggioranza schiacciante. La imporrete sempre?
“Io mi auguro che questo consiglio comunale, nelle modalità e nelle novità – ci sono tante donne e tanti giovani -, continui nella traccia del precedente consiglio. Voglio dire, il consiglio comunale deve far emergere indirizzi chiari per la città: siamo un organo deputato a pensare alla città del futuro. Nella passata esperienza abbiamo tracciato le linee guida per l’urbanistica e redatto un Regolamento cimiteriale fermo ai decreti regi”.
A proposito di futuro, vi preoccupa la questione economica?
“E’ un’altra delle priorità. La bella notizia è che, a lacrime e sangue, questo Comune è in disavanzo: ma a quale prezzo? C’è un Comune che non può irrobustire i numeri del Personale; che non può programmare; che si ritroverà a fare i conti, chiusa attorno al mese di dicembre prossimo la pagina del dissesto, con quei creditori che non hanno aderito alla massa passiva. E, allora, cosa accadrà?
Ecco, intervenire sarà compito del Consiglio.
E, poi, mi lasci dire una cosa”.
Prego.
“Io capisco che c’è la moda dell’anti-politica ma, signori miei, un anno di commissariamento a questa città non ha fatto assolutamente bene. Soprattutto a livello mentale e culturale, me lo lasci dire.
E non mi addentro sulle questioni della Città Metropolitana: ma vedete anche voi quello che accade? A Catania, città in dissesto, difficilmente abbiamo avuto problemi nelle nostre scuole: in quelle superiori, gestite dalla Città Metropolitana, invece sì. Non è possibile continuare così”.