CATANIA – I vertici provinciali etnei di Assoesercenti, Cidec, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Unimpresa, Upia Casartigiani, Upla Claai si sono incontrati nella sede della Cna per ragionare sullo stallo camerale in atto ormai da troppo tempo e sui drammatici eventi estivi che hanno pesantemente condizionato il sistema produttivo catanese e della Sicilia orientale.
Cinque punti essenziali
Di seguito, i punti centrali individuati dalle associazioni:
1) Anche considerato il delicato momento storico che stanno vivendo la Sicilia e, in particolare, la città di Catania, reduce da mesi infernali, mai come oggi risulta essere necessario ripristinare al più presto gli organismi camerali legittimi.
2) Prioritario è altresì il ritorno all’autonomia per l’ente etneo in quanto area metropolitana, come previsto da una legge dello Stato. Catania deve tornare ad avere una sua Camera, diritto garantito dalla legge a tutte le altre città metropolitane italiane.
3) Serve anche un’intesa per mettere a punto un disciplinare condiviso che regolamenti la rappresentatività delle associazioni nel Consiglio camerale, fornendo una fotografia reale delle “forze in campo” e garantendo piena legittimazione democratica alla giunta camerale.
4) Nelle more, al commissario pro tempore della Camera unificata viene richiesto con fermezza di confrontarsi con le associazioni prima di prendere decisioni o adottare atti su questioni importanti.
5) Le categorie produttive ritengono ingentissimi i danni al tessuto economico siciliano derivanti dagli episodi che hanno colpito la nostra città durante il periodo estivo e stigmatizzano qualsivoglia tentativo di minimizzare la gravità di quanto accaduto.
“Urge una ripartenza”
“In uno scenario complessivo etneo con palesi sofferenze diffuse – proseguono le sigle di categoria -, urge migliorare la vivibilità della città, oggi ai minimi storici. Come associazioni di categoria operanti su più fronti, anche quello sociale, ci impegniamo al dialogo, fra di noi e con la base, con i cittadini e con le istituzioni. Una ripartenza nei rapporti fra alcune sigle datoriali che possa essere di buon auspicio per giungere a una ritrovata unità fra tutte le associazioni, nonché per il necessario rimettersi in piedi di Catania”.