Catania attacca: "Lagalla e Carta si prendono meriti non loro" - Live Sicilia

Catania attacca: “Lagalla e Carta si prendono meriti non loro”

“Il progetto del tram è della vecchia amministrazione. Imbarazzante il silenzio dell'opposizione“

PALERMO – Con un lungo post sul proprio profilo Facebook Giusto Catania, ex assessore alla mobilità del comune di Palermo, attacca il suo successore Maurizio Carta e il sindaco Roberto Lagalla.

È stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione delle tratte A, B e C del nuovo tram di Palermo. È stata rispettata la scadenza del 31 dicembre e a questo punto credo che sia necessario chiarire alcuni aspetti, rispondendo a tre domande. Sulla base di quale progetto si farà la gara? Quali sono gli strumenti di pianificazione che consentono la procedura di gara? La linea A (quella che attraversa via Roma e via Libertà) sarà fatta o sarà eliminata?“. Sono le domande poste dall’assessore che, però, ha anche le risposte.

Le risposte sono semplici. Il progetto definitivo mandato in gara tre giorni fa è lo stesso che è stato presentato alla stampa il 9 ottobre del 2019 e che, successivamente, ha ricevuto i pareri positivi di ben undici enti statali, regionali ed organismi indipendenti preposti al controllo dei progetti delle opere pubbliche. Leggendo i documenti dell’amministrazione Lagalla sembra che l’iter del progetto tram di Palermo sia iniziato nel luglio del 2022 e neanche un cenno viene fatto al lungo lavoro istruttorio. Insomma, tutto merito di Lagalla e Carta che nulla hanno cambiato del progetto esistente, neanche la grafica della copertina“.

“Il progetto Tram è stato mandato in gara perché è supportato da uno studio trasportistico e da un Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS) presentato alla stampa l’8 maggio del 2021, dopo aver ricevuto la positiva valutazione del Ministero dei Trasporti. Il PUMS non è stato approvato dal Consiglio comunale per l’ostruzionismo delle stesse forze politiche e dagli stessi consiglieri che adesso governano la città. Insomma – continua l’ex assessore – , lo stesso documento osteggiato dalla destra, dai renziani e dall’ex presidente del Consiglio comunale (nel frattempo fulminato sulla strada del centrodestra e diventato assessore ai lavori pubblici) è diventato necessario per procedere alla pubblicazione della gara del tram. Nel PUMS e nel piano trasportistico la Linea A del tram è fondamentale per la sostenibilità dell’intero progetto“.

L’ex assessore prova a fare chiarezza quella che, a suo dire, non è riuscita a fare la giunta Lagalla: “Ma linea A si farà o non si farà? L’amministrazione Lagalla sceglie di fare grande confusione ma le cose sono molto chiare. La linea A è parte di un progetto unico (linea A, B e C) e nel bando di gara la linea A non è stata eliminata. Quindi, malgrado la propaganda, chi vincerà la gara dovrà redigere il progetto esecutivo e la realizzazione delle tre linee tramviarie. Il problema, in questo momento, è relativo alla copertura finanziaria dell’intero progetto perché, per responsabilità di quelli che oggi governano la città (ma che ieri erano all’opposizione ma avevano la maggioranza del Consiglio comunale) l’iter del tram ha subito notevoli ritardi. Ricordate l’imboscata dei renziani nella notte del 30 dicembre del 2020 che costrinse Sinistra Comune giustamente a non votare il bilancio? E poi gli emendamenti criminali che hanno stralciato la linea A, malgrado l’approvazione del progetto da parte del Ministero? La perdita di questo tempo perso – spiega Catania – ha determinato un aumento del prezziario che ha fatto lievitare i costi dell’infrastruttura e cosi un stanziamento finanziario congruo nel 2020, dopo due anni, ha avuto un incremento del 35%. Per questa ragione mancano i soldi per completare il progetto. E la giunta Lagalla, lisciando il pelo a chi non vuole il tram in via Libertà, fa presagire un eventuale stop della linea A“.

“Lo sanno tutti: senza la linea A il progetto non è economicamente né trasportisticamente sostenibile. E quindi cosa succederà? Il problema non riguarda solo Palermo: l’aumento del prezziario ha determinato un problema a numerose opere pubbliche in tutto il territorio nazionale, tanto che è allo studio un nuovo finanziamento dello Stato per coprire i costi eccedenti determinati dall’aumento del prezziario. Insomma, appena arrivano i soldi (già previsti dallo Stato!) la linea A sarà improvvisamente ritenuta fondamentale e così anche il merito dell’intero progetto sarà della giunta Lagalla e degli stessi che invece hanno determinato il rallentamento delle procedure e un aggravio di costi per l’erario. Faccio un plauso alla giunta Lagalla perché sta facendo bene il suo mestiere: utilizzare i progetti già redatti; attribuirsi meriti altrui; fare le stesse cose dell’amministrazione precedente annunciando rotture e novità; non perdere i soldi già in cassa; vantarsi per i soldi che arriveranno. Appare imbarazzante, invece, il silenzio dell’opposizione. Non ho letto neanche una parola dei consiglieri di opposizione, nemmeno per ripristinare la corretta versione dei fatti“.


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