CATANIA. Per una coincidenza della storia, l’anniversario della scomparsa di Vincenzo Bellini cade nel giorno dell’equinozio di autunno. Con la chiusura ufficiale dell’alta stagione estiva, la Regione Siciliana, allo scopo di avvicinare un pubblico di residenti e turisti sempre più variegato e giovane, rilancia e incrementa la promozione culturale e turistica in un’ottica di destagionalizzazione degli eventi e dei flussi dei visitatori.
Coerentemente con questa impostazione, i prossimi appuntamenti del Bellini International Context, – in quanto direttamente promosso e organizzato dalla Regione stessa – saranno perciò ad accesso gratuito fino ad esaurimento di posti, al fine appunto di consentirne la fruizione al maggior numero di utenti. Unica eccezione la replica de I Capuleti e i Montecchi di domenica 25 settembre, che resta a pagamento.
Ecco dunque un riepilogo degli eventi gratuiti che si susseguiranno fino al 2 ottobre, con inizio alle ore 21, tranne il recital pianistico del 27 settembre, fissato per le ore 19.
Il 24 settembre Villa Bellini ospita “Bellini & Friends”, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Eliseo Castrignanò e la partecipazione del celebre soprano Desirèe Rancatore: un concerto dedicato ai capolavori del Cigno catanese e dei compositori a lui contemporanei.
Il 26 settembre alla Villa Bellini è atteso il gran gala lirico “Bellini &Donizetti” con le due stelle della lirica Pretty Yende e Stefan Pop. Orchestra e coro del Teatro Massimo Bellini; sul podio un direttore di chiara fama come Antonino Fogliani, maestro del coro Luigi Petrozziello.
Il 27 settembre alle 19, al Teatro Sangiorgi si terrà il recital “Intorno a Bellini”, con il pianista Giovanni Bertolazzi.
Ancora il 27 settembre alle 21, al Castello Ursino, “Vincenzo e la luna”, spettacolo in musica e parole, di e con Lina Maria Ugolini, qui voce recitante e affiancata dalle marionette dei Fratelli Napoli e dall’orchestra Musicainsieme a Librino.
Il 28 settembre alla Villa “Bellini Reloaded”, un suggestivo tributo al Cigno con composizioni originali di tre autori siciliani – Giovanni D’Aquila, Giovanni Ferrauto e Simone Piraino – eseguite dall’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo diretta da Danilo Lombardini.
Il 29 settembre al Sangiorgi, quarto e ultimo appuntamento con il ciclo “Un Bellini, s’il vous plaît!”, che proporrà un approfondimento su Jacopo Vittorelli, di e con il musicologo Giulio D’Angelo.
Il 30 settembre alla Villa si terrà il Gran Gala lirico “Bellini & Wagner”, che prevede altresì il significativo fuori programma divun brano dedicato alle celebrazioni del 2751° anno della fondazione della città di Catania. Orchestra e coro del Teatro Massimo Bellini, direttore Eckehard Stier, maestro del coro Luigi Petrozziello.
L’ 1 ottobre, nel Santuario di San Francesco d’Assisi all’Immacolata, concerto di Musica Sacra con l’Orchestra dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini e coro del Teatro Massimo Bellini, direttore Epifanio Comis.
Il Bellini International Context si chiuderà il 2 ottobre al Teatro Massimo Bellini, che ospita “DiNcAnTo”, omaggio a passo di danza a Vincenzo Bellini, con l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina diretta da Roberto Molinelli, la Compagnia Balletto di Roma e la partecipazione straordinaria di “Le DiV4S – Italian Sopranos”. Coreografia e regia di Massimiliano Volpini.
Il prossimo appuntamento è dunque per sabato 24 settembre alle 21 alla Villa con “Bellini & Friends”, l”Orchestra Sinfonica Siciliana condotta da Elisei Castrignanò e il famoso soprano Desirée Rancatore. Di Bellini ascolteremo grandi pagine sopranili: da I Puritani, la Polacca di Elvira “Son vergin vezzosa” e la scena della pazzia”Qui la voce sua soave…Vien diletto”; da I Capuleti e i Montecchi il recitativo e la romanza di Giulietta “Eccomi in lieta vesta… Oh quante volte, oh quante”. Di Gaetano Donizetti la sinfonia di Roberto Devereux e da Anna p un’altra celebre pazzia “Al dolce guidami castel natio”. Ancora due ouverture da Il viaggio a Reimsdi Gioachino Rossini e Der fliegende Holländer di Richard Wagner. Last but not least Omaggio a Bellini di Saverio Mercadante, fantasia per orchestra su celebri temi del Nostro.
Insomma un interessate confronto tra il Cigno e i compositori della sua stessa generazione oppure di poco precedente o successiva. Un capitolo intrigante sul piano biografico e soprattutto su quello delle reciproche interazioni, in vista della portata innovativa del verbo belliniano, tale da indirizzare la configurazione del teatro musicale a venire. Ecco allora un concerto per cogliere affinità e consonanze tra ‘colleghi’ che più rivali furono amici, ammiratori, estimatori. Gaetano Donizetti, uomo generoso e altruista quant’altri mai, conobbe il giovane catanese a Napoli in occasione dell’andata in scena di Bianca e Gernando al Teatro San Carlo il 30 maggio 1826 (ricordiamo che in origine l’opera s’intitolava Bianca e Fernando, ma per non offendere la suscettibilità del duca di Calabria e futuro re di Napoli, che si chiamava appunto Ferdinando, il nome venne mutato in Gernando). Il bergamasco, che si trovava nella città partenopea per allestire la sua Elvida, ebbe la ventura di assistere alle prove del collega, e così scrisse al suo maestro Giovanni Simone Mayr: “Questa sera va in scena al San Carlo l’opera Bianca e Gernando (Fernando no perché è peccato) del nostro Bellini: prima produzione bella, bella, bella e specialmente per la prima volta che scrive. È pur troppo bella che io me ne accorgerò con la mia di qui a quindici giorni”.
Altro confronto sportivo e diretto tra Catanese e Bergamasco si ebbe a Milano nel 1831, tra La sonnambula e Anna Bolena, quest’ultima qui rievocata nella sua aria più celebre. Gioachino Rossini nutrì altrettanta stima e addirittura affetto nei confronti del compositore etneo, che in una lettera all’amico Francesco Florimo del 21 gennaio 1835, riferendosi alla prova generale de I Puritani annota: “…e chi m’abbracciava di qua, e chi m’abbracciava di lá, non escluso il mio carissimo Rossini, che ora m’ama come un figlio.” Sì, il Pesarese, ossia un altro modo di intendere il melodramma, ma jl cui genio sapeva però riconoscere il nuovo. Non c’è da meravigliarsi se il Giove della musica ebbe così a lusingare il piú giovane Bellini: “Voi cominciate da dove gli altri hanno finito”.
Anche Saverio Mercadante ebbe affezione per Bellini, tant’è che quando quest’ultimo arrivò a Milano invitato dall’impresario Barbaja, lo introdusse subito nella capitale del Lombardo-Veneto, riservandogli non solo un’affettuosa accoglienza ma presentandogli anche il poeta e librettista Felice Romani, che grande peso avrà nell’esaltare con i suoi versi la grande creatività del compositore etneo. Tributo all’amicizia e alla memoria di quest’ultimo sarà proprio la fantasia per orchestra Omaggio a Bellini del 1860. L’ammirazione di Richard Wagner si manifestò in vari modi, specialmente nel periodo della sua giovinezza in articoli entusiasti, nella messa in scena della Norma al Teatro di Riga nel 1837 e nella realizzazione di un’aria per basso che avrebbe dovuto sostituire “Ah! del Tebro al gioco indegno”, cantata da Oroveso nel secondo atto. Qui si propone uno squarcio de L’olandese volante, in grado di svelare quanto la definizione in progress del Wort-Ton-Drama deve a Bellini, il primo ad aspirare ad un teatro totale in cui “la musica strettissimamente esprima la parola”.