CATANIA – “Catania è una città ricca di potenzialità economiche e strategiche, ma il suo sviluppo dipende dalla capacità di dotarsi di infrastrutture moderne e dalla volontà di affrontare con coraggio le sfide del cambiamento”.
Con queste parole la presidente di Confindustria Catania Cristina Busi Ferruzzi interviene con una nota sulle infrastrutture chiave per il futuro del territorio etneo, focalizzandosi in particolare sul porto e sull’aeroporto.
La presidente degli industriali catanesi sottolinea come l’adozione del piano regolatore del porto e la scelta di privatizzare l’aeroporto di Fontanarossa rappresentino “due esempi delle opportunità che il nostro territorio può cogliere – a patto di superare la resistenza al cambiamento che troppo spesso frena il progresso”.
Porto, un passo avanti tra le resistenze
Busi Ferruzzi definisce il piano regolatore del porto, recentemente deliberato dal Consiglio Comunale, come “un passo fondamentale per trasformare Catania in un nodo logistico di rilevanza internazionale”. Ricorda come il porto sia “una risorsa vitale per la nostra economia: un’infrastruttura strategica capace di attrarre investimenti, creare occupazione e rafforzare il ruolo della città nei flussi commerciali del Mediterraneo”.
Tuttavia, non manca di evidenziare come il percorso sia stato “costellato di critiche e resistenze, sintomo di un atteggiamento diffuso: il “no” pregiudiziale a ogni forma di innovazione, per timore del cambiamento o per la difesa di interessi particolari”. Un atteggiamento che, secondo la presidente di Confindustria, ha “un costo altissimo: ogni “no” immotivato rappresenta un’occasione persa per costruire il futuro”.
Aeroporto, privatizzazione e governance rappresentativa
Altro tema cruciale è quello dell’aeroporto di Catania. La recente decisione dei soci di avviare la privatizzazione dello scalo è vista come “un momento decisivo, che richiede ora un approccio responsabile e determinato”. Busi Ferruzzi pone l’accento sulla necessità di una governance “nella piena espressione dei poteri e realmente rappresentativa delle categorie produttive” per affrontare processi decisionali di tale portata.
Per questo, Confindustria Catania chiede di “superare subito l’attuale fase di gestione straordinaria della Camera di Commercio del Sud Est, socio di maggioranza della SAC (la società che gestisce l’aeroporto) e garantire che la privatizzazione generi risultati efficaci e rispondenti alle esigenze del territorio”.
Appello all’azione per il futuro di Catania
“Catania ha tutto ciò che serve per crescere: un capitale umano straordinario, una posizione geografica strategica, un tessuto imprenditoriale vivace”, conclude Cristina Busi Ferruzzi, sottolineando come il successo dipenderà dalla capacità di “abbandonare le divisioni e di lavorare insieme per costruire infrastrutture solide e moderne”.
Rivolgendosi alle istituzioni e a tutte le forze economiche e sociali, la presidente di Confindustria Catania chiede di “assumersi la responsabilità di agire”, ammonendo che “il futuro di Catania non può aspettare. Ogni giorno perso nella resistenza immotivata è un giorno in meno per i giovani, per le imprese e per tutti coloro che credono nel potenziale di questa città”.