CATANIA – Appena aperto, fa già discutere. Il cantiere per la realizzazione della pista ciclabile in viale Africa, creando così un collegamento con quella già realizzata sul lungomare, sta raccogliendo critiche su critiche.
La restrizione di un’arteria fondamentale per la viabilità cittadina – già congestionata lungo la costa, dal Faro Biscari a piazza Mancini Battaglia – che per molti rischia di creare ulteriori difficoltà ai cittadini, è già il nuovo argomento che agita i social, ormai campo di battaglia delle guerre verbali tra sostenitori e detrattori del primo cittadino e del suo operato in tema di viabilità e mobilità, e che vedono lo stesso Enrico Trantino tra gli astanti.
La pista ciclabile di Viale Africa
A evidenziare la portata negativa che la scelta di restringere il viale Africa potrebbe avere sulla viabilità dell’intera città, tra gli altri, un cittadino, che scrive una lettera aperta al sindaco. Un mittente che, ci tiene a dirlo subito a scanso dei facili equivoci dell’era social e “prima di apparire tuttologo”, si qualifica come professionista e, come tale, parla. Alessandro Dario Colombo, di professione “architetto urbanista” con un master in Disaster Management, entra a gamba tesa nell’argomento che sta facendo fibrillare i catanesi.
“Amo Catania quanto la ama lei – esordisce -. Apprezzo molto il coraggio delle Sue battaglie, spesso causa di critiche e minacce, per le quali Le porgo la mia piena solidarietà e sostegno – aggiunge. Per poi passare criticare le “ultime scelte, in materia di viabilità e traffico, adottate dal Comune di Catania, relative alle soluzioni per le piste ciclabili, sia del viale Africa, che della via Tempio. Immagino – scrive – che anche Lei avrà potuto notare quanto il traffico sia stato enormemente rallentato dai lavori sul viale Africa e dai semafori della rotatoria del Faro”.
I flussi del traffico
Non “un disagio temporaneo, causato dal cantiere, da una parte e dall’aumento degli spostamenti stagionali, da e per la Plaia, dall’altra parte”, secondo Colombo, come potrebbe sembrare. “Le posso garantire che non è così e a settembre avrà modo di confermare o meno le tesi che qui di seguito Le espongo”, prosegue.
Le tesi in sostanza riguarda i punti in cui si congestiona il traffico, a partire dal “blocco” in piazza Giovanni XXIII”, dove ha sede la Stazione. “Il traffico funziona esattamente con gli stessi principi dell’idraulica – spiega Colombo – e qui è stato commesso un primo errore: confluiscono 4 flussi di traffico e ne escono 3, di cui uno, con una evidente strozzatura, causa uscita metropolitana che invade la carreggiata stradale (errore su errore!)”.
A peggiorare la situazione veicolare, la presenza in viale Africa di una scuola – la Sante Giuffrida – del centro fieristico Le Ciminiere e, a breve, del nuovo Tribunale, nonché l’assenza “per assurdo – di altri assi viari primari che, da piazza dei Martiri, defluiscano verso Catania est e i quartieri di Ognina-Picanello e Cannizzaro” – aggiunge, chiedendosi come, realmente, i cittadini possano scegliere di lasciare l’automobile a casa. “Non vedo, al momento, che soluzione abbia proposto l’amministrazione comunale per incoraggiarci a lasciare l’auto e ad utilizzare i mezzi pubblici” – scrive, mettendosi a disposizione per discutere le critiche. “Prevedo anni difficili” – conclude, augurandosi però di sbagliare le previsioni.
Il Comune: “Fatta un’attenta valutazione”
“La scelta del percorso definitivo è frutto di un’attenta valutazione della simulazione dei flussi di traffico in una zona strategica per la mobilità cittadina” – riporta il comunicato stampa di avvio dei lavori in viale Africa -. E comunque, i disagi dovrebbero essere limitati nel tempo.
I lavori attuali riguardano infatti il livellamento della strada e sono propedeutici alla realizzazione della pista ciclabile “che – assicurano da Palazzo degli Elefanti – non restringerà affatto la carreggiata, nemmeno nel punto più stretto. Stiamo parte dal livellamento della strada e lo stiamo facendo proprio in questo periodo che le scuole sono chiude e che le attività delle Ciminiere ferme” – proseguono dal Comune.
I tempi per completare questa fase? “Un mesetto – dicono ancora -: si conta di aprire prima dell’inizio delle scuole”. Una seconda fase dei lavori, in programma dopo l’estate, riguarderà il rifacimento dell’intero manto stradale e dei marciapiedi, attualmente caratterizzati da difformità e discontinuità, con interventi eseguiti in orario notturno per limitare al minimo i disagi alla circolazione e ai residenti.

