Droga da Catania a Bronte, le condanne NOMI - Live Sicilia

Cimici tra i pistacchieti: traffico di droga, le condanne NOMI

Gullotti e Parisi gestivano un gruppo di spaccio a Bronte. La sentenza d'appello.

CATANIA – Le telecamere e le cimici i carabinieri di Randazzo le hanno messe vicino alla casa di campagna di Andrea Gullotti (figlio di Giuseppe ammazzato nella guerra di mafia nel 2002) e nei pressi del circolo ricreativo di Bronte. Ed è così che i militari hanno scoperto, nel 2017, che era stata creata un’organizzazione criminale dedica allo spaccio che comprava la droga a Catania, precisamente a Librino e al Villaggio Sant’Agata. Al fianco di Gullotti, negli affari illeciti, gli inquirenti hanno piazzato Giuseppe Parisi. Ma il gruppo poteva contare su un folto manipoli di pusher che smerciavano e avevano anche il compito di nascondere la droga tra vecchi ruderi di campagna. L’indagine è culminata nell’operazione Sciarrota scattata nel 2019.

I principali imputati hanno affrontato il rito abbreviato che dopo pesanti condanne del gup è arrivato allo scoglio dell’appello. Andrea Gullotti e Giuseppe Parisi, difesi rispettivamente dagli avvocati Maria Caterina Caltabiano e Maria Lucia D’Anna, hanno avuto una riduzione della pena: sono stati infatti condannati a 9 anni (in primo grado erano stati 14). La Corte ha inflitto pene per il resto degli imputati da 5 a 1 anno, riformando la sentenza di primo grado. 

Ecco le condanne: Andrea Gullotti 9 anni e 4 mesi, Giuseppe Parisi 9 anni e 4 mesi, Patrizio Cavallaro 4 anni 9 mesi e 10 giorni, Enzo Currenti 4 anni 9 mesi e 10 giorni, Gaetano Merlo 4 anni 9 mesi e 10 giorni, Luana Sciavarello 4 anni 9 mesi e 10 giorni, Alex Spitaleri 4 anni 9 mesi e 10 giorni, Lorenzo Sgroi 2 anni e 4 mesi e 5 mila euro di multa, Giannunzio Fichera 1 anno e 3 mila euro (assolto da un capo d’imputazione). La Corte ha assolto Giuseppe Leanza e Federico Cappuccinello Montagno. La presidente Carmela La Rosa ha annunciato che depositeranno le motivazioni tra 90 giorni. 

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