CATANIA – Una data storica quella del 30 marzo a Catania. La metropolitana, la cui inaugurazione risale al lontano 1999, finalmente, arriva in periferia. A Nesima per la precisione: è qui che arriveranno, da domani quando la tratta entrerà in esercizio, i treni della Circumetnea che viaggiano sotto terra. “Una vera metropolitana. – ha commentato il commissario governativo, Virginio Di Gianbattista – con 9 chilometri di lunghezza e 11 fermate”. Un’infrastruttura che, dopo decenni, potrà rappresentare una reale alternativa per una mobilità sostenibile, considerato non solo l’arrivo in periferia, ma anche il fatto che così due parti molto distanti della città sono collegate con un mezzo veloce e non inquinante.
Anche perché in progetto c’è la rimodulazione delle linee di superficie della Amt e della stessa Fce, proprio per agevolare l’intermodalità e il conseguente uso del mezzo pubblico. “Stiamo lavorando con l’Amt e il sindaco – ha proseguito il commissario – per modificare le linee di superficie: faremo in modo che almeno la metà delle nostre linee si fermino o scambino a Nesima per creare condizioni di mobilità diverse”. Senza contare che, il prossimo 14 maggio saranno aperte le stazioni Ognina ed Europa della linea di superficie della Rete ferroviaria italiana, una sorta di metropolitana leggera che si aggiungerà a quella gestita dalla Fce.
Nel corso della conferenza stampa, organizzata all’interno della nuovissima stazione Giovanni XXIII, la cui struttura esterna è stata realizzata dall’architetta Loredana Cucinotta, sono stati evidenziati gli sforzi dell’azienda, dei lavoratori, le difficoltà superate, anche quelle relative alla vicenda giudiziaria che ha investito la Tecnis. Oltre che le prossime tratte che saranno realizzate: quelle a breve, a medio e a lungo termine.
“L’anno prossimo, spero prima di giugno”, ha detto Di Giambattista – “apriremo la tratta Nesima – Monte Po. Entro l’estate, c’è il bando pronto e il progetto approvato, pubblicheremo gara per Misterbianco (che dovrebbe essere consegnata nel 2020 n.d.r.) e quella per l’acquisto dei treni. Entro la fine dell’anno – ha aggiunto – pubblicheremo il bando per arrivo in aeroporto, abbiamo già l’intera copertura finanziaria – dove la metro arriverà entro il 2023, quando la linea sarà di circa 20 chilometri.
Il traguardo a breve termine sarà quello di liberare i fondi e bandire una gara per l’arrivo fino a Paterno per estendere la linea e anche perché l’ sarà realizzato il deposito officina. Di “bella giornata” ha parlato l’assessore Pistorio che ha ricordato le altre opere ai nastri di partenza per migliorare la mobilità della Sicilia orientale, tra cui la realizzazione della terza corsia della Tangenziale Ovest e la realizzazione dell’autostrada Catania – Ragusa. Di data storica il sindaco Enzo Bianco che ha sottolineato l’emozione. “Abbiamo dovuto attendere lunghi anni – ha detto – ma finalmente abbiamo una vera struttura metropolitana. Nesima è la porta di accesso di una conurbazione che raccoglie migliaia di abitanti – ha continuato – che entrano a Catania ogni giorni: oggi possono arrivare in 14 minuti nel cuore della città. Una rivoluzione”.
Il primo cittadino ha evidenziato anche l’interconnessione con l’università – la fermata Milo è a pochi passi dalla Cittadella universitaria, fino a ieri praticamente isolata e la prossima realizzazione di un sottopassaggio di collegamento, la volontà di cablare tutte le stazioni e di dedicarne ognuna a uno scrittore siciliano. Sempre il sindaco ha assicurato che a breve, tempi burocratici permettendo, saranno abbattute le barriere architettoniche e saranno ripristinati gli ascensori delle vecchie stazioni, in questo momento non funzionanti.
“Quelli nuovi però funzionano perfettamente – ha evidenziato il direttore generale della Fce, Alessandro Di Graziano – per cui possono essere utilizzati da tutti. Abbiamo ricevuto le domande della partecipazione al bando – ha aggiunto – e stiamo facendo le verifiche amministrative”. Di Graziano ha anche parlato dell’apertura della metropolitana la domenica e i festivi: “In questo momento abbiamo aumentato i costi di esercizio e di personale. Abbiamo investito – ha concluso – e potremo aprire forse subito dopo l’estate”. Una città finalmente normale, ha commentato il ministro Delrio, “che deve diventare sempre più normale, come le altre in Europa”.