CATANIA – Salta l’intesa tra Pd ed M5s in consiglio comunale. Il fronte delle opposizioni si divide, nonostante Gianina Ciancio sia stata eletta presidente della commissione Regolamento e Statuto, così come era stato già in anticipato dal nostro giornale. Una proposta di garanzia: votata dal centrodestra ma non dai democratici, che si sono disimpegnati.
Gianina Ciancio presidente
Maurizio Caserta, capogruppo dem, che già in mattinata aveva manifestato più di un malumore, in serata ha diffuso una nota al vetriolo con in calce le firme dei quattro consiglieri Pd. Ce n’è per tutti. Prima di tutto per il centrodestra, accusato apertamente di voracità: “Dalla destra che governa Catania – si legge – non ci aspettavamo vette di garbo istituzionale, ma nemmeno che avrebbero cominciato a scavare. Sono tali gli appetiti di questa destra ingorda, che ci sono volute 10 presidenze per accontentarli tutti. Per inscenare un’apertura all’opposizione è stato necessario istituire una nuova commissione, l’undicesima. Servita solo per invitare a tavola i 5 stelle e ottenere in cambio da loro voti e sostegno in molte altre commissioni”.
Ma l’accusa più grave è indirizzata ai compagni del fronte progressista. Eccola: “Il Pd ha votato Pd, in tutte le commissioni, almeno s’è fatta chiarezza, dopo i proclami altisonanti e gli inviti alla serietà hanno buttato giù la maschera: i due consiglieri del gruppo misto, Bonaccorsi e Ciancio, hanno più cose in Comune con Lega e FdI che con Il Pd”.
E ancora: “Se l’afflato di collaborazione che sembrava avesse assalito la maggioranza fosse stato reale, avrebbero avviato un confronto chiaro con l’opposizione. Non quella scelta a loro uso e consumo, ma quella scelta dai cittadini. Il Pd. Questo accordo, sottobanco, invece è stato fatto contro l’opposizione, in assenza di ogni confronto alla luce del sole”.
Contro il M5s
Il passaggio più pesante – come detto – è rivolto ai cinque stelle Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio, unici due esponenti del gruppo misto. “Il gruppo dei due neo-acquisti, invece, è quello misto. Misto come l’insalata, ma meno fresca. Auguri alla presidente Ciancio allora, ché tanto si sa, dall’ Esperia alla Meloni e dallo streaming a Salvini, è un attimo”, una insinuazione pensante accompagnata dalle firme di Gerri Barbagallo, Damien Bonaccorsi, Maurizio Caserta e Anna Vullo.
Secca la replica di Graziano Bonaccorsi, che a LiveSicilia dichiara: “Si sono dimostrati incapaci e incoerenti”, dice riferendosi ai colleghi del Pd. “Come fanno ad affermare che c’è un accordo con la maggioranza – avverte – quando il nome della Ciancio è stato sostenuto in conferenza dei capigruppo anche da Maurizio?” E rilancia: “Un consigliere fino a stamattina ha provato in tutti i modi a dissuadere dal votare Ciancio, perché Il Pd voleva a tutti i costi una presidenza, violando quanto era stato stabilito nell’assemblea dei capigruppo”, ha aggiunto. “A questo punto – conclude – chi è che fa gli accordi sotto banco?”