CATANIA – Ricorre il terzo anniversario dall’apertura a Catania del Pronto Soccorso Psicologico a cura dell’associazione fra professionisti psychè, celebrato con l’approvazione del bonus psicologo da parte del governo italiano.
Il bonus
Infatti, da questo lunedì 25 luglio sul sito dell’Inps è possibile presentare domanda per ottenere il bonus psicologo, un contributo che può valere fino a 600 euro per sostenere la spesa della psicoterapia. A partire da questa data, i potenziali beneficiari avranno 60 giorni di tempo per fare richiesta, quindi fino al 24 ottobre. La misura, per cui sono stanziati fondi pari a 10 milioni di euro, è stata varata dal governo dal decreto Milleproroghe (dl 228/2021 convertito dalla legge 15/2022) ed ha già superato le 100 mila richieste, allontanandosi di molto dal budget stanziato per l’iniziativa. I spettanti diritto, invece, rientrano nelle istruzioni della circolare dell’Inps n. 83 del 19 luglio scorso: il paziente dovrà avere un Isee inferiore ai 50 mila euro e dovrà rientrare nella graduatoria redatta dall’istituto che terrà conto di questo requisito, ma anche dell’ordine di arrivo delle richieste mentre il professionista dovrà essere iscritto all’Albo degli psicologi.
Il servizio del pronto soccorso psicologico
“Uno degli obiettivi che ci siamo prefisse per questo tipo di servizio era quello di contribuire ad abbattere il tabù che da sempre ha caratterizzato la figura dello psicologo, cioè che chi va dallo Psicologo è “matto” dichiara il direttivo del PSP, continuando: “In una parola “normalizzare” un bisogno umano che per troppo tempo è stato taciuto, nascosto, negato, occultato.”
Chi non dovesse arrivare ad usufruire del bonus, infatti, avrà comunque l’opportunità di usufruire di un consulto di specialisti per 365 giorni l’anno, festivi compresi, presso la struttura che nelle ore diurne è aperta dalle ore 09.30 alle ore 19.30 e nelle ore notturne offre un servizio telefonico per cui la copertura del supporto copre il totale delle 24 ore giornaliere.
I dati
Da ricerche statiche effettuate su 484 pazienti che nei tre anni si sono rivolti al centro, la maggior parte della popolazione risulta compresa tra i 21 e 30 anni, è diplomata, lavora o studia e finora non si era mai rivolta a specialisti per un consulto psicologico. I disturbi d’ansia, le crisi depressive, la violenza sulle donne e in genere quella familiare, il bullismo, i disturbi alimentari e sessuali oggi rappresentano la quotidianità anche tra giovanissimi che, complici i due anni di pandemia, sono sempre maggiormente coinvolti. Spesso la medicina di base diventa la frontiera su cui ricade la gestione di situazioni complesse dal punto di vista sociale e psicologico. Ecco perché il pronto soccorso psicologico intende lavorare accanto e in collaborazione con i medici di base al fine, da un lato, di alleviare quest’ultimi da incombenze che non le sono proprie e, dall’altro, rispondere efficacemente alle richieste di aiuto degli utenti. Dati questi numeri è evidente la necessità di nuovi servizi che non nascono in contrapposizione ma in rete con i servizi già presenti sul territorio. E’ il caso del pronto soccorso psicologico che costituisce un nuovo centro di intervento e di ascolto alle esigenze di disagio del territorio.
“Dai dati riportati possiamo notare che la maggior parte delle persone che richiedono aiuto è giovane, il 60% circa ha un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, questo ci fa ben sperare che la cultura sta cambiando. Molte persone arrivano da noi anche senza appuntamento, direttamente suonando al campanello e questo è per noi straordinario: ho visto l’insegna, finalmente oggi ho avuto il coraggio, ho deciso di venire basta! Questa è una delle frasi che spesso le persone ci rivelano quando si siedono davanti a noi. E comprendiamo così il travaglio che a volte una persona vive prima di rivolgersi ad uno Psicologo. Ma i dati raccolti ci fanno ben sperare che fra qualche anno andare dallo Psicologo non sarà mai più una vergogna, ma una cosa ordinaria!”
Il Pronto Soccorso Psicologico diventa, dunque, un servizio in grado di decongestionare i servizi pubblici come PS., SPDC, CSM. L’aiuto istituzionale è necessario in quanto i servizi presenti sul territorio non possono essere in grado, per le loro dimensioni numeriche, di rispondere alle innumerevoli richieste provenienti dal territorio.
All’interno del servizio lavorano solo nella sede di Catania 18 psicologi (e 33 complessivi nelle tre provincie) appositamente formati. Inoltre, il Pronto Soccorso Psicologico di Catania fa parte di un progetto più ampio che, dopo l’esempio precursore di Roma, ha coinvolto anche Adrano e Siracusa con le sedi inaugurate nei mesi successivi e prende spunto dagli “Walk in Services”, ovvero una modalità di respiro internazionale nel proporre la psicoterapia e la consulenza psicologica in una seduta singola, rivisitato dalle fondatrici Martina Di Stefano, Maria De Gaetano, Agatina Di Primo (Psicologhe-Psicoterapeute) in un proprio specifico modello di intervento e presa in carico del tutto innovativo.
Attraverso innovative idee e start up si può quindi tentare di arginare le difficoltà occupazionali dei giovani psicologi, favorendo un’iniziativa che punta a migliorare la qualità di vita di tantissime persone poiché in grado di rispondere in modo immediato ad una serie di patologie, che spesso rendono greve il normale svolgimento quotidiano.