CATANIA – Resta in carcere Giuseppe Battiato, il 72enne accusato dell’omicidio dei due cugini Vito e Cristian Cunsolo. Il gip ha convalidato il fermo emesso nei confronti del proprietario del casolare e del limoneto di Pennisi, frazione di Acireale, dove sono stati trovati i cadaveri due due trentenni. L’anziano, reo confesso, ha raccontato agli inquirenti di aver sparato con una pistola (legalmente detenuta) Browning 7,65 che teneva sotto il cuscino. I colpi sono stati esplosi quando i due catanesi sono entrati nella casetta di pochi metri quadri in piena notte (intorno alle 3 del 22 giugno ha dichiarato l’indagato). Ancora da chiarire se volevano rubare qualcosa all’interno. Agli investigatori Battiato ha parlato di reiterate minacce nel tempo accompagnate “dall’invito” di cedere il terreno ai cugini. I due corpi senza vita sono poi stati trasportati fuori dal casolare per mezzo di una carriola e poi lasciati in un campo vicino dove sono stati lasciati fino al rinvenimento da parte dei parenti preoccupati per il mancato rientro dei due Cunsolo. L’udienza di convalida si è svolta sabato davanti al gip che questa mattina ha depositato il decreto con cui convalida il fermo e contestualmente ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il legale di Battiato, l’avvocato Pierelisa Motta, valuterà se appellare il provvedimento del gip davanti al Tribunale del Riesame.
Questa mattina, intanto, si è svolta l’autopsia all’obitorio del Policlinico di Catania. L’esame autoptico conferito al medico legale Cristoforo Pomara servirà a dare ulteriori dettagli nella ricostruzione del duplice omicidio di Vito e Cristian Cunsolo. I due sono stati colpiti da tre proiettili (uno ad uno e due all’altro) nella parte alta del corpo. Una volta terminata la perizia la magistratura darà il nulla osta per la restituzione delle salme ai familiari.