CATANIA – “Se la Pfizer vuole riconoscere a Catania il giusto valore, potrebbe anzi dovrebbe scongiurare i 130 esuberi per chi lavora a tempo indeterminato e le decine di mancati rinnovamenti contrattuali a chi lavora “a termine” per conto dell’azienda. È una mannaia sociale con cui ora altrettante famiglie devono fare i conti”. Dopo l’Ugl, anche la Cgil alza la voce sul caso Pfizer-Catania. Carmelo De Caudo, segretario generale catanese del sindacato guidato da Maurizio Landini, non ci sta a vedere collassare il polo etneo del farmaco: Chiediamo al Mise un tavolo che comprenda tutte le sigle sindacali del territorio. Sopratutto in tempo di Covid non possiamo accettare che venga cancellato un patrimonio di professionalità”.
Per Carmelo De Caudo, insomma, serve agire con tempestività in una vertenza dove i lavoratori e i loro rappresentanti si trovano costretti a rispondere con lo sciopero dopo mesi di segnalazioni espresse anche sotto forma di manifestazioni pubbliche. “La Pfizer sostiene che a Catania si faranno nuovi investimenti per 27 milioni di euro, somma a nostro parere comunque insufficiente, nel prossimo triennio”, dice il segretario Cgil.
“Ci aspettiamo che tutto ciò venga fatto con cura e rispetto e non certo sottraendo forza lavoro al tessuto produttivo già esistente – conclude De Caudo – In tempo di emergenza un’azienda internazionale, persino protagonista della grande sfida in atto contro la pandemia, deve necessariamente proporre sì trasformazioni ma anche soluzioni rispetto all’esistente”.
Interviene anche Angelo Villari, segretario provinciale del Pd. Intervistato dall’Adn/Kronos, Villari ha detto: “Chiediamo immediatamente – aggiunge- che l’azienda in questione cancelli l’ipotesi di licenziare i lavoratori, così come chiediamo a gran voce l’intervento del Mise e dei governi nazionale e regionale di ascoltare i sindacati e di ‘sedersi’ urgentemente a Roma – evidenzia Villari- e definire la vertenza affinché i lavoratori possano continuare la loro professione in una realtà come quella catanese che è un fiore all’occhiello de sistema produttivo, industriale e farmaceutico italiano e mondiale”.
Il già sindaco di Catania, Enzo Bianco, mette il caso Pfizer in relazione allo stato di salute della classe dirigente etnea. “Dobbiamo fare fronte comune per ridare credibilità alla nostra Città, penalizzata anche dalla mancanza, oltre che dal basso profilo, di gran parte della dirigenza politica. Come purtroppo ripeto da sin troppo tempo “semu ne manu di nuddu””.
“Dobbiamo cambiare questa situazione – conclude Bianco -. Riprendere, ad esempio, il sogno dell’Etna Valley dimenticato dalle amministrazioni competenti. Non possiamo permetterci e permettere che Catania continui ad essere penalizzata in ogni settore, dobbiamo riprenderci la giusta reputazione e il ruolo che compete a quella che aspira, o aspirava, di diventare una grande metropoli europea”.