CATANIA – Il sindaco di Ramacca Nunzio Vitale ha rassegnato ufficialmente le dimissioni. La decisione è stata presa mentre è ancora agli arresti nell’ambito dell’operazione Mercurio per voto di scambio politico-mafioso.
La stessa inchiesta coordinata dalla Procura di Catania che ha portato in carcere il deputato regionale del Movimento per l’autonomia Giuseppe Castiglione.
La sospensione
All’indomani dell’arresto, il prefetto Maria Carmela Librizzi aveva emesso il decreto di sospensione nei confronti di Vitale e Fornaro Salvatore (vicepresidente del consiglio comunale di Ramacca).
Il provvedimento riguardava anche Matteo Marchese, consigliere a Misterbianco, che ha già annunciato la volontà di lasciare la carica.
A seguito del passo indietro dell’ormai primo cittadino, decade anche la Giunta. Sarà un commissario a guidare la macchina municipale al ritorno alle urne.
Il consiglio comunale
Nei scorsi giorni, i consiglieri di minoranza stavano vagliando anche la possibilità delle dimissioni in blocco per andare al voto, superando lo stallo dettato dalla sospensione di Vitale. Uno scenario in parte superato con le decisione di interrompere anticipatamente la sindacatura avviata nel 2021.
Il consiglio comunale prenderà atto politicamente dello tsunami che si abbattuto su Ramacca mercoledì 5 marzo, quando si riunirà ufficialmente per la prima volta dopo l’arresto del sindaco e del vicepresidente del senato cittadino.
Intanto si attendono eventuali nuove iniziative da parte della Prefettura.
La difesa di Vitale
L’ex sindaco di Ramacca, difeso dall’avvocata Maria Licata, ribadendo piena fiducia nella magistratura, ha chiesto – si apprende dall’Ansa – di poter essere interrogato per poter chiarire la propria posizione in merito alla ricostruzione investigativa.
Il legale di Nunzio Vitale ha inoltre annunciato il ricorso al Tribunale del riesame.

