CATANIA – Per alcuni il Natale è un giorno come un altro. Non perché l’abbiano scelto, ma perché la loro vita li ha portati a una lotta corpo a corpo contro la povertà, a dormire per strada, a non potersi permettere nemmeno un pranzo normale, figurarsi le tavole imbandite e suggestive che riempiono gli schermi degli smartphone e delle Tv.
Proprio perché sia Natale per tutti, e non solo per chi può permetterselo, la comunità di Sant’Egidio è impegnata da giorni con i suoi volontari in un giro generale della città, per distribuire cibo, doni, e soprattutto un po’ di calore umano, di presenza.
La solitudine
“Non può esistere il Natale senza i poveri”: Emiliano Abramo, presidente di Sant’Egidio, fa questa semplice constatazione quasi di sfuggita, raccontando le diverse iniziative in corso per il Natale. “Sono i poveri i protagonisti del Natale – dice – il vero incontro con Gesù e con il Natale si fa seguendo la vita dei semplici e degli umili”. In Sicilia, regione che si conferma la più povera d’Europa secondo i dati di Eurostat, i problemi con la povertà sono aumentati con il Covid: “La pandemia ha impoverito una regione già povera – dice Abramo – e ha reso tutti più soli, i più ricchi e soprattutto i più poveri. Nella solitudine ci sono i drammi, ad esempio penso a Vaccarizzo, alla periferia di Catania, lasciati al buio e non serviti dai mezzi pubblici e con acque inquinate dalla discarica che raggiungono le case”.
La solitudine è il problema che ha colpito di più Abramo in tutti i quartieri di Catania che visita nei giri con Sant’Egidio: “Quest’anno non faremo il nostro tradizionale pranzo di Natale, ma stiamo raggiungendo duemila nuclei familiari e quattromila persone, molte delle quali minorenni. Al di là della gioia di ricevere generi alimentari e giocattoli c’è quella di ricevere una visita, perché i poveri sono visitati poco a casa, di solito sono loro a muoversi per raggiungere gli enti caritatevoli. Questo mi colpisce molto – dice Abramo – dagli stranieri incontrati a San Berillo alle persone di San Cristoforo e agli altri quartieri vedo sempre una gioia nel ricevere una visita, nel non essere lasciati soli”.
Il Natale di Sant’Egidio
Anche per questo, la comunità di Sant’Eugidio sarà impegnata durante le festività con delle iniziative di vicinanza alle persone più sfortunate della città: “Il 24 sera – dice Abramo – dopo la messa di Natale porteremo la cena ai senzatetto nel centro della città, poi il 25 ci sarà la consegna del pranzo natalizio da asporto e il 26 andremo negli istituti a trovare gli anziani. In questi giorni abbiamo già in azione centinaia di volontari”.
Passare la notte del 24 per strada è una scelta precisa, come racconta Abramo: “Il centro è un mondo di senzatetto in solitudine e il senso del Natale è tutto lì, nello stare vicino agli ultimi. Non esiste Natale senza di loro”.