CATANIA – Un vero e proprio cimitero delle auto che celava un’attività abusiva mirata al recupero, presso privati e ditte di veicoli, dello smontaggio dei presso un’officina non autorizzata e della vendita di parti di veicoli con successiva rottamazione presso una ditta autorizzata compiacente.
L’intervento degli agenti
Nell’area di Gelso Bianco gli agenti della Polizia metropolitana di Catania assieme ai colleghi del commissariato di Librino hanno verificato l’attività che veniva condotta all’interno di due capannoni comunicanti fra loro: era lì che aveva luogo l’attività di smontaggio di parti dei veicoli destinati poi alla demolizione.
Rinvenuta anche tutta l’attrezzatura comprovante l’espletamento del lavoro con svariate scaffalature dove venivano catalogati i pezzi di ricambio destinati alla vendita.
Fra grossi quantitativi di rifiuti ferrosi era presente pure un contenitore di circa un metro cubo di batterie auto esauste totalmente colmo nonché un fusto metallico contenente olio minerale esausto. Il sito era, infatti, mancante di ogni prescrizione di legge atta ad evitare la contaminazione del suolo e delle falde acquifere.
L’ipotesi degli inquirenti
L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che l’attività sequestrata possa essere collegata ad un filone che opera in un’attività criminosa organizzata, finalizzata alla rottamazione di veicoli che vengono demoliti da ditte compiacenti trascurando la fattibilità dell’operazione di demolizione.
Infatti, sugli stessi veicoli penderebbero sequestri preventivi penali o fermi amministrativi, che ne rendono impossibile la rottamazione con la successiva cancellazione dal PRA.
Denunce e sequestro
Per l’esercizio abusivo dell’attività di smontaggio di veicoli destinati alla rottamazione e per la gestione illecita dei rifiuti anche pericolosi, il responsabile tecnico e la titolare della ditta individuale sono stati denunciati. L’area è stata posta sotto sequestro.