Catania, stagione chiusa: le priorità per poter tornare a sognare

Catania, stagione chiusa: ora tocca alle priorità per poter tornare a sognare

Il ritorno da Avellino e la necessità di dimostrare idee chiare

CATANIA – Il ritorno da Avellino segna la chiusura ufficiale della stagione. Per i rossoazzurri il campionato è stato per buona parte un passaggio costante per le forche caudine: poche gioie, molte prove tutt’altro che all’altezza. Alcune persino ingiustificabili. Con un bilancio di due allenatori silurati.

La conquista della Coppa Italia, per contro, ha lenito i dolori di una tifoseria che, nonostante l’imbarazzante e sbrigativo leit motiv ripetuto alla voce “trasferta vietata”, c’è stata a prescindere.

Ma alla fine, tutto sommato, il Catania ha onorato la conquista dei play off. Ha passato il suo primo turno ed è arrivato – per dirla come mister Zeoli – a sette minuti dalla semifinale. Anche se, ovviamente, non serve a nulla ricordarlo: semplicemente, perchè non fa curriculum. Ci mancherebbe.

Ma, (ri)diciamoci pure la verità, l’annata non si è incastrata bene fin dall’inizio e nonostante le speranze degli spareggi, il cammino verso la promozione in B era davvero un compito apparso impervio anche al più incallito degli ottimisti. Ed il miracolo non si è compiuto.

La prima stagione tra i professionisti della dirigenza Pelligra si è, comunque, chiusa con un trofeo in bacheca. Un fatto che non può essere sminuito. E per una neo-società che non ha cronologia, perchè partita due anni fa letteralmente da sotto zero, non sembra affatto un elemento da dover trascurare. 

Quello che servirebbe adesso è, semmai, comunicare alla piazza di avere già le idee chiare: una ridefinizione del progetto dal quale ripartire. Perchè se da una parte è calato il sipario sull’annata e serve tirare le somme e tirare un pò il fiato, dall’altra occorre tenere vivo un ambiente che non si è mai distaccato dalle vicende della squadra.

La scelta (presumibile) del nuovo allenatore, la questione legata alla rosa, la gestione del Massimino, il centro sportivo (serve un campo dove allenarsi): e, non ultimo, il direttore sportivo. L’elenco di cose da fare non è lungo ma è determinante. La prossima potrebbe essere una stagione indimenticabile. Purché si siano compresi i troppi errori di inesperienza (certamente in buona fede) commessi nella corsa di questi mesi. 

C’è ancora tempo, spazio e voglia per tornare a sognare. E, forse, il peggio che poteva capitare è già passato.

[Foto Catania Fc]


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