MESSINA – “Maurizio Croce mostri rispetto per la città di Messina e rassegni le proprie dimissioni da un ruolo che non ha mai onorato in consiglio comunale”. A dichiararlo è il deputato regionale e fondatore di Sud Chiama Nord Cateno De Luca, che chiede che il commissario per il dissesto idrogeologico e consigliere comunale di Messina si dimetta dopo l’arresto.
“Chiedo a tutte le forze politiche di centro destra che lo hanno sostenuto come candidato sindaco della città alle scorse elezioni amministrative e che nelle ultime settimane hanno votato contro la delibera di decadenza per le assenze registrate da Croce in consiglio, ben 159 assenze su 167 sedute, di battere un colpo. Cosa hanno avuto in cambio per continuare a giustificare la sua presenza in un consiglio comunale nei confronti del quale non ha mai mostrato il minimo rispetto istituzionale snobbandolo costantemente con le sue assenze?” chiede De Luca.
“Ho sempre denunciato pubblicamente l’appartenenza di Maurizio Croce al sistema “politico mafioso” che gestisce miliardi di euro dei fondi extraregionali. Maurizio Croce infatti di professione fa il gestore di miliardi attraverso i ruoli che ha sempre ricoperto indipendentemente dal colore politico del governo, prima infatti con Raffaele Lombardo, poi Rosario Crocetta, Nello Musumeci e in ultimo Renato Schifani.
Pur cambiando la gestione politica della regione siciliana non è mai cambiata la gestione politico mafiosa dei soldi pubblici. Ricordo a tutti che Maurizio Croce è sempre stato nella sala dei comandi con i presidenti di tutto l’arco costituzionale: autonomisti, di centrodestra e di centrosinistra. Non a caso evidentemente negli ambienti che contano è che non sono solo quelli politici, Maurizio Croce é noto come “l’amico di tutti”.
“Invito la magistratura, nel cui operato ho estrema fiducia, a voler fare la radiografia a tutti gli appalti e gli affari seguiti dalla struttura commissariale negli ultimo dieci anni a trazione Maurizio Croce , ma non ho dubbi lo stia già facendo. Adesso tocca alla politica regionale e nazionale, di cui Maurizio Croce si gloriava di essere ben coperto, di dare un segnale chiaro e deciso”.